IL TORNEO - Era la stagione 1988/89 del campionato di serie A, che alla fine vide trionfare l'Inter di Trapattoni, la cosiddetta squadra dei primati.

Un torneo avvincente e con grandi protagonisti internazionali tra le varie squadre, dagli olandesi del Milan ai tedeschi dell'Inter, passando per Maradona a Napoli, Giannini a Roma ed il tandem Vialli-Mancini alla Sampdoria dei tempi d'oro.

LA PARTITA - Nel Campionato di Serie A del 1988/89, in occasione della nona giornata del girone di Andata, si affrontano la Fiorentina ed il Pescara.

Baggio e Borgonovo sono le stelle della formazione viola guidata dallo svedese Eriksson, mentre il Pescara di Galeone si affida ai brasiliani Junior ed Edmar, con Gasperini in regia.

Emozioni a go go in una partita spettacolare, con ben 4 goal nel primo tempo ed una vittoria toscana che giunge a soli '2 dal termine, grazie ad una magia di Roby Baggio, mentre il Pescara esce dal campo a testa alta.

IL TABELLINO

Stadio Comunle di Firenze

FIORENTINA - PESCARA 3-2 (2-2)

MARCATORI: Edmar (PE) 33', Pellegrini (FI) 36'. Baggio (FI) R 43', Junior (PE) 45', Baggio (FI) 88'.

FIORENTINA (4-4-2): Landucci, Bosco, Carobbi, Dunga, Battistini, Hysen, Pellegrini, Cucchi, Borgonovo (89' Pruzzzo), Baggio, Di Chiara II (81' Salvatori) - DT: Eriksson.

PESCARA (4-3-3): Zinetti, Camplone, Bergodi, Bruno, Junior, Ciarlantini, Pagano, Marcheggiani, Miano, Gasperini, Edmar. All. Galeone.

Arbitro: Coppetelli di Tivoli


IL PROTAGONISTA - Con una doppietta d'autore è stato Roberto Baggio il grande protagonista di quella sfida emozionante tra Fiorentina e Pescara.

Il divin codino solamente ventunenne in quella partita, realizzò il primo vantaggio viola del 2-1 su calcio di rigore, quindi all'88' fu sempre lui con un grande calcio di punizione a regalare la vittoria alla Fiorentina, dopo un match tiratissimo.

Classe cristallina nonostante la giovane età, si era guadagnato la maglia numero 10 dei viola ed all'epoca era già considerato il degno erede del campione del mondo Antognoni, un idolo della tifoseria fiorentina.

L'EREDE - Non può che essere il talento Bernardeschi, quello che più si avvicina all'ex campione viola Roberto Baggio, sia dal punto di vista della tecnica che della fantasia.

Nel 2014 Montella decide di tenerlo in rosa ma gli concede poco spazio, solo 7 presenze in tutto il campionato e 3 in Europa League dove, però, mette in mostra il suo talento cristallino.

Il cambio di allenatore gli fa conquistare un posto da titolare già dalla preparazione estiva, dove si mette in mostra durante un amichevole con il Barcellona, Bernardeschi stende i catalani con una doppietta che gli vale l’attenzione di giornalisti e dirigenti avversari.

 Paulo Sousa ne è letteralmente innamorato, gli assegna la maglia numero 10 che fu di Antonioni e Baggio e gli cuce un ruolo da protagonista, non ci rinuncia mai e lo trasforma assegnandogli un ruolo diverso da quello di seconda punta dove ha sempre giocato e adattandolo come esterno offensivo di centrocampo.

La scelta premia il tecnico viola, infatti, Bernardeschi si rende protagonista di prestazioni esaltanti, le sue accelerazioni scardinano le difese avversarie creando superiorità numerica ed occasioni da gol; in conclusione possiamo affermare che oggi è uno dei più promettenti talenti made in Italy.