Di ex lui se ne intende eccome. Ma se dovessimo chiedergli in quale delle tante squadre della sua carriera ha toccato l'apice, forse Fabio Quagliarella non avrebbe dubbi nel fare il nome dell'Udinese. Una tappa particolare, arrivata quasi per caso. Anzi, per 800 mila euro. Nell'estate del 2007 Sampdoria e friulani andarono alle buste: l'offerta bianconera da 7.3 milioni la spuntò. Soldi spesi benissimo, perché in un biennio di reti ne realizzò ben 25, formato un tandem invidiabile con l'altro napoletano Totò Di Natale. Senza tralasciare i ben 8 centri nelle undici gare di Coppa Uefa 2008/2009: arriverà terzo nella classifica marcatori di quella competizione dietro a Vagner Love e Ivica Olic.
Difesa a tre composta da Christian Maggio (terzino della Fiorentina dal 2003 al 2006, 58 presenze e 2 gol in campionato), Cesare Bovo (a Genova nella stagione 2007/2008 e nel biennio 2011/2013) ed Emiliano Moretti (felice quadriennio con il Grifone sul petto prima di iniziare la sua esperienza granata).
Nel nostro centrocampo a quattro la qualità è la dote preponderante: corsia destra affidata di diritto ad Antonio Candreva, a sinistra c'è Leonardo Spinazzola (7 apparizioni e 1 centro in B a Empoli quasi cinque anni fa), mentre nella zona centrale abbiamo le geometrie di Leandro Paredes ("parcheggiato" dalla Roma al Chievo nell'estate del 2014 causa esaurimento posti per gli extracomunitari) e la fantasia di Bruno Fernandes (tre buone stagioni a Udine, poi il recente approdo a Genova per 7 milioni di euro).
A completare il nostro tridente con Fabio Quagliarella avremmo potuto inserire anche Alessandro Matri, un'istituzione a Cagliari con le sue 36 marcature in quattro ottime annate di Serie A. Ma, per ragioni di attualissima appetibilità fantacalcistica, la nostra scelta è ricaduta su altri due pezzi da novanta del nostro campionato: Iago Falque (13 gol col Genoa alla sua prima stagione in Italia, nel 2014/2015) e Luis Muriel (ennesimo ex Udinese ora ai piedi della Lanterna blucerchiata: per lui appena 15 reti in due anni e mezzo in Friuli).
C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.
Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".
Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.