Dopo ladébâcle fiorentina, si attendeva una risposta convincente. E puntualmente è arrivata: allo Stadium si è vista la solita Juventus cinica e sicura, a cui sono bastati dieci minuti per aver ragione della Lazio. La squadra di Inzaghi è entrata in campo con qualche imbarazzo di troppo, e si è resa conto troppo tardi che, volendo, avrebbe potuto fare qualcosa in più. I campioni d'Italia tornano a +4 su Roma e Napoli, sempre in attesa della partita da recuperare contro il Crotone.

Allegri schiera un inedito e superoffensivo 4-2-3-1, con Cuadrado, Dybala e Mandzukic alle spalle di Higuain. Inzaghi sempre alle prese con l’assenza Keita: in attacco confermato Lombardi nel tridente con Immobile e Felipe Anderson.

La Juve sfrutta la trazione anteriore e parte sgommando: tempo cinque minuti e Mandzukic fa da sponda per l’accorrente Dybala, che dal limite dell’area brucia Marchetti e fa 1-0. Passano altri dieci minuti, e proprio mentre la Lazio sembrava sulla strada giusta per uscire dall’impasse, arriva il raddoppio juventino: cross di Cuadrado, Higuain arriva prima di tutti: minuto 16, 2-0. La squadra di Inzaghi cerca di ritornare in una partita che sembra già chiusa, ma le occasioni più pericolose arrivano con tiri dalla distanza mai precisi e, di fatto, Buffon chiude il primo tempo con i guantoni puliti.

Gli ospiti rientrano in campo con più voglia, e nei primi minuti sembrano in grado di poter ancora dire qualcosa. Anche perché Dybala, che potrebbe ammutolirli definitivamente al 53’, decide di calciare fuori da buona posizione e lasciare aperto il discorso. Discorso che, però, la Lazio non pronuncia: la rinnovata verve non basta, e la squadra di Inzaghi non riesce a pungere. La Juve ringrazia, e incassa i tre punti.