IL TORNEO - Stagione 1992/1993 del campionato di serie A, torneo che alla fine vide trionfare i rossoneri di Fabio Capello con pieno merito, in un susseguirsi di vittorie e pochissimi passi falsi lungo il cammino.

Una corazzata forte non solo degli olandesi Rijkaard, Gullit e Van Basten, ma anche del promettente Boban, del cannoniere francese Papin e dell'imprevedibile Lentini., tutti ben amalgamati nello scacchiere tattico del tecnico friulano.

LA PARTITA - Alla venticinquesima giornata del campionato 1992/93, si affrontano il Torino di Mondonico ed il Milan di Capello, campione d'Italia in carica.

Primo tempo di marca granata con il vantaggio firmato dal difensore laterale Mussi, quindi nella ripresa esce fuori il diavolo, con gli innesti azzeccati di Albertini e Gullit e proprio quest'ultimo risulterà decisivo, con il suo colpo di testa poderoso che vale l'1-1 finale.

TABELLINO

XXV giornata

Stadio Delle Alpi di Torino

TORINO - MILAN 1-1 (1-0)

Marcatori: Mussi (T), Gullit (M)

Torino (4-4-2) :1 Marchegiani, 2 Bruno, 3 Sergio, 4 Cois (st 13 Sottil), 5 Annoni, 6 Sordo, 7 Mussi (16 Poggi), 8 D. Fortunato, 9 Aguilera, 10 Casagrande, 11 Venturin. All. Mondonico.

Milan (4-4-2): 1 Rossi, 2 Tassotti, 3 Maldini, 4 Eranio (st 14 Albertini), 5 Costacurta, 6 Baresi, 7 Evani (st 15 Gullit), 8 Rijkaard, 9 Lentini, 10 Boban, 11 Massaro. All. Capello.

Arbitro: Luci.


IL PROTAGONISTA - Ruud Gullit fu il protagonista del match, entrando nel corso della ripresa e firmando il pareggio con una delle sue micidiali incornate.

Centrocampista offensivo di grande forza fisica, è uomo simbolo della rinascita rossonera targata presidenza Berlusconi, tra la fine degli anni '80 e la prima metà degli anni '90.

Con i colori rossoneri vince ben tre scudetti oltre a numerosi trofei in Europa e nel mondo; Pallone d’Oro nel 1987, è capitano della nazionale olandese Campione d’Europa del 1988 e poi al campionato mondiale di Italia '90 seppure nefasto.

Esaurita la carriera rossonera si trasferisce alla Sampdoria a metà anni'90, in seguito Gullit emigra in Inghilterra dove termina ilsuo percorso da calciatore nel Chelsea ed intraprende, con alterne fortune, lacarriera di allenatore    

L'EREDE - estremamente difficile trovare un erede di Gullit nel Milan odierno targato Montella, tuttavia parlando di centrocampisti imprevedibili,  il profilo di Bonaventura è sicuramente quello più vicino.

La fantasia, la rapidità di esecuzione e quel feeling con il goal sono tutte qualità che lo accostano al grande Ruud Gullit, anche se chiaramente mancano la potenza fisica e l'elevazione imperiosa del tulipano rossonero, ma nel complesso restano entrambi due calciatori decisivi per il Milan del passato e del presente.