AGGIORNAMENTO ORE 15:39 - Chi si attendeva importanti novità dall'incontro tra Sarri e De Laurentiis resterà, molto probabilmente, deluso. Dalle prime indiscrezioni che circolano, comunque, filtra moderato ottimismo sul rinnovo del tecnico con il club azzurro. Le prime sensazioni sono di un allenatore sereno e tranquillo in questo primo approccio in cui s'è parlato delle prospettive del rapporto. Tra l'altro, come già riferito precedentemente, la priorità del patron azzurro è la permanenza dell'attuale tecnico ed avrebbe offerto circa 3,8 milioni più bonus. Non sono previsti ulteriori incontri, ma domani sera è prevista la classica cena di fine anno dove ci sarà un nuovo incontro. Non è da escludere che comunicazioni più precise possano arrivare in quella circostanza alla presenza di staff e squadra.

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Sono ore decisive in casa Napoli. Pochi minuti fa De Laurentiis è arrivato a Castel Volturno per incontrare Maurizio Sarri. I due decideranno se proseguire il rapporto di lavoro o separare le loro strade. In questi minuti il patron e l'allenatore sono a pranzo insieme, all'incontro è presente anche il direttore sportivo Giuntoli.

Quali sono le sensazioni? De Laurentiis vorrebbe trattenere l'attuale mister e per farlo è pronto ad adeguargli il contratto (dai due milioni, bonus compresi, attuali, a quattro milioni) e prolungarlo fino al 2020. Sarri chiederà, molto probabilmente, la cancellazione della clausola (quella attuale scade il 31 maggio, ma tra un anno si riattiverà nello stesso periodo, ndr) per non trovarsi nuovamente nell'attuale condizione di "prigioniero" del Napoli e pretenderà rassicurazioni tecniche. Se i due troveranno un punto d'incontro si andrà avanti, altrimenti le strade si separeranno.

Ed il presidente del Napoli non si farà certamente trovare impreparato. Come riportato ieri, ci sarebbe già stato un incontro con Carlo Ancelotti. L'ex tecnico del Bayern Monaco, difatti, rappresenterebbe anche un profilo di garanzia per il miglioramento - non solo tecnico, ma anche economico - della rosa. La sua capacità gestionale e di coinvolgimento di tutta la rosa è arcinota, a differenza di Sarri, le cui limitazioni nel turnover hanno precluso la crescita di diversi elementi, ora marginali.