La Roma riprenderà domani gli allenamenti a Trigoria, attesa poi dalle trasferte di Bologna in campionato e Barcellona in Champions League. 
Monchi, dirigente giallorosso, ha così parlato in una intervista a 'Mundo Deportivo': "Dobbiamo essere soddisfatti per quello che abbiamo fatto in Champions, non solo per essere arrivare ai quarti ma anche per essere arrivati primi in un girone difficile davanti a Chelsea e Atletico Madrid. È stato un anno difficile perché c’è stato un cambio di allenatore e di ds, Francesco Totti si è ritirato e sono partiti giocatori importanti. Siamo soddisfatti.

Differenze tra Roma e Siviglia ci sono. Qui è un campionato, un calcio, un paese, una cultura diversa. Alcune regole e alcune abitudini sono diverse, ma di base il mio lavoro è uguale, ho la fiducia della proprietà.

La Roma gioca come vuole l’allenatore che io ho scelto. Abbiamo scelto di dare ad Eusebio Di Francesco la possibilità di allenare la Roma. Dal primo giorno in cui ho parlato con lui, mi è piaciuto molto.
Ogni tecnico ha la sua filosofia e il suo stile. Il mister ha cose che assomigliano a quelle di Emery, altre a Marcelino, però ha il suo modo di intendere il calcio. È un tattico e gli piace giocare con una squadra stretta con poca distanza tra le linee".

Barcellona e Manchester City, nell’urna di Nyon, erano le due squadre più pericolose a livello di qualità, curriculum e stato di forma. Non dobbiamo commettere l'errore di pensare che il Barcellona sia solo Messi. Ha delle capacità di decidere il match che nessun altro ha. Devi provare a capirle e provare a neutralizzarle, ma bisogna anche provare a fermare il gioco collettivo. Non so se abbiamo il 20 o il 30% di possibilità di passare il turno, però una volta arrivati ai quarti si può sognare. 

Alisson è cresciuto molto. In Europa non ha subìto nessun gol in casa e in Italia ha tenuto la porta inviolata per 17 volte. La sua sicurezza si trasmette al resto dei suoi compagni".