L’impegno in Champions League contro il Barcellona, quarti di finale con gara di andata di al Camp Nou il 4 aprile e gara di ritorno all’Olimpico il 10 aprile, non dovrà distogliere l’attenzione della Roma dal campionato. Bologna in trasferta, Fiorentina in casa, Lazio nel derby, Genoa in casa, Spal in trasferta, Chievo in casa, Cagliari fuori, Juventus in casa, Sassuolo fuori, gli avversari ancora da affrontare. Un calendario non certo proibitivo per la squadra di Di Francesco che ha l’obiettivo di difendere il terzo posto in classifica: a quota 59 punti, +4 sull’Inter che deve recuperare il derby con il Milan (a -9) e +5 sulla Lazio.

Nelle 29 gare fin qui disputate i giallorossi hanno segnato 49 reti: 1,69 di media a partita. Principale fonte di +3 sono stati: Dzeko con 13 gol, El Shaarawy a 6, Cengiz Under e Perotti a 5, Pellegrini e Nainggolan a 3, Gerson a 2 con i difensori Manolas, Kolarov, Fazio. Completano il quadro: Strootman, Florenzi, De Rossi, Defrel con una sola rete segnata a testa. Quattordici gli uomini in gol. Statistiche che non hanno fatto fin qui certamente felici i fantallenatori che hanno puntato sui calciatori della Roma da cui era lecito aspettarsi di più, a parte poche eccezioni (vedi l’affare Kolarov).

Con 9 partite ancora da giocare, mantenendo l’attuale media gol a 1,69, i capitolini dovrebbero mettere a referto altre 15 reti da qui alla fine di questo torneo. Se anche Dzeko mantenesse gli standard realizzativi (suoi il 26,5% dei gol romanisti messi a segno fin qui) sarebbero suoi altri 4 gol (su 15) e chiuderebbe la stagione a quota 17 centri. Una piccola delusione considerando che Dybala, Mertens, Quagliarella sono ora a 17, Icardi a 22 e Immobile a 24 e il bosniaco era ai nastri di partenza forte del titolo di capocannoniere vinto nella passata stagione.

Già a fine settembre ci si chiedeva chi, tra i giallorossi, oltre al numero 9, si sarebbe potuto spingere a quota 10, cioè in doppia cifra. El Shaarawy era il più quotato in questo senso e proprio El Shaarawy, con 6 centri, è attualmente il più vicino all’obiettivo. Ma il Faraone, reduce dal gol che ha sbloccato la gara di Crotone, deve darsi una decisa svegliata, oltre che fare i conti con la concorrenza di Perotti. Perché se continuasse così (12,2% dei gol segnati in totale dai giallorossi) finirebbe con al massimo altri 2 gol e sarebbe lo stesso bottino della passata stagione: 8 centri con Spalletti. Proprio lo scorso anno, però, realizzò 4 reti nelle ultime gare (tra la trentacinquesima e la trentasettesima): va detto che era una Roma che segnava molto di più (2,37 la media a partita).

Eppure le ultime gare autorizzano ad essere più ottimisti: la squadra di Di Francesco appare ora decisamente in salute, nelle ultime 7 gare ha realizzato 17 reti (con una media di 2,43, simile a quella della versione 2016/2017 con Spalletti); superata la crisi tra dicembre e fine gennaio (8 gare, solo 5 gol fatti). Prima di tale periodo nero la media gol, che è quella delle prime 14 gare con 27 centri, era pari a 1,93 a partita. Inoltre nel finale di stagione si vedono spesso e volentieri, contro squadre che non hanno più obiettivi di classifica, partite finire in goleada (basti prendere ad esempio il Chievo-Roma finito 3-5 dello scorso maggio): e allora sì Dzeko potrebbe spingersi a quota 20, El Shaarawy raggiungere l’agognata doppia cifra.