IL TORNEO - Stagione 1999/200 di serie A, un campionato avvincente e con emozioni a go-go fino all'ultima giornata.

Dopo un lungo testa a testa fra la Juventus di Ancelotti e la Lazio di Eriksson, fu quest'ultima a spuntarla proprio alla fine, approfittando della fatale sconfitta della Juve a Perugia, nella famosa partita del diluvio, sospesa e poi ripresa sotto la direzione dell'arbitro internazionale Collina.

LA PARTITA - Fu un match a dir poco spettacolare nel turno serale: Zaccheroni campione d'Italia che deve far dimenticare ai suoi tifosi la tremenda batosta di Istanbul, mentre Ancelotti è seduto sulla panchina della Signora, al secondo posto in classifica con tante aspettative e tanti sguardi puntati su di se.

C'era una volta Juventus-Milan: Zaccheroni dispone Sala su Del Piero e Costacurta su Inzaghi , Ancelotti risponde con Ferrara e Iuliano su Weah e Bierhoff; in mezzo al campo due volti inusuali e non attesi : Birindelli e De Ascentiis, che si fronteggiano così come le due coppie di mediani Albertini-Boban e Tacchinardi-Conte.

Dopo un paio di scaramucce iniziali ben tre palle gol ravvicinate per i bianconeri : Ferrara da corner di Del Piero impegna severamente Abbiati ; poi Inzaghi ben pescato da Tacchinardi si attarda nel controllo e Maldini recupera proprio all'ultimo, poi ancora Ferrara ancora da corner centra in pieno il palo.

Il calcio però si sa, è beffardo, è fatto così ed al primo tiro in porta il Milan passa: Weah stoppa in area e crossa per l'accorrente Sala, il quale colpisce di testa un pallone che carambola prima sul palo e poi sullo stinco di Zidane per spegnersi in rete.

Centoventi secondi e la rabbiosa reazione juventina è premiata: punizione di Del Piero dalla sinistra e gagliardo volo di testa di Conte a inzuccare laddove Abbiati può solo sfiorare ed è il pareggio.

La Juve non molla la presa e sulle ali dell'entusiasmo prova a portarsi in vantaggio, ma il Milan è attento nelle marcature delle punte bianconere e puntuale nelle chiusure a centrocampo.

Il secondo tempo vede le squadre rientrare con gli stessi effettivi, ma la partita subirà un'evidente deviazione in direzione favorevole ai padroni di casa.

Il Milan nel breve volgere di qualche giro di lancetta è alle corde e sarà così fino al triplice fischio finale.

Scorrono 6 minuti e Del Piero -Inzaghi tornano nell'immaginario collettivo la coppia gol decisiva dell'ultimo scudetto: Pinturicchio controlla palla a centrocampo e lancia super Pippo che resiste al ritorno di Costacurta e scarica un sinistro di precisione sul palo lontano : la Juve è in vantaggio, il Delle Alpi esplode il suo entusiasmo.

Nel frattempo Zac ha tolto Gattuso per dare spazio a Serginho, la Juve sfiora ancora il gol prima con una punizione di Del Piero e poi con un'altra azione spettacolare, avanti coi cambi in una partita tumultuosa con i ritmi serrati.

Il Milan prepara un timido assalto finale , e per poco con il suo terzo tiro in porta non prende un punto importante, ma Van der Saar esce puntualmente sui piedi di Bierhoff lanciato da Sala.

La Juve vince meritatamente tre a uno, perchè lo stesso Sala e Costacurta pasticciano su un lancio in profondità sul quale Abbiati abbozza l'uscita restando a mezza via, così Kovacevic è pronto con la testa a realizzare un pallonetto vincente.

IL TABELLINO


JUVENTUS - MILAN 3-1 (1-1)

MARCATORI: Zidane 21' aut, Conte 23', Inzaghi 50', Kovacevic 92'

Juventus (3-4-1-2): Van Der Saar, Ferrara, Montero, Iuliano, Birindelli (20' st Pessotto), Conte, Tacchinardi, Zambrotta (43' st Mirkovic), Zidane, Inzaghi (42' st Kovacevic), Del Piero. (12 Rampulla 5 Oliseh 14 Bachini 27 Rigoni). Allenatore: Carlo Ancelotti.

Milan (3-4-1-2): Abbiati, Sala, Costacurta (8' st Ayala), Maldini, Helveg, Gattuso (15' st Serginho), Albertini, De Ascentis, Boban (30' st Leonardo), Bierhoff, Weah. (1 Rossi 25 N'gotty 21 Giunti 23 Ambrosini). Allenatore: Alberto Zaccheroni.

Arbitro: De Santis di Tivoli

IL PROTAGONISTA - Pippo Inzaghi con il suo goal del 2-1 fu il protagonista di quella grande sfida, infatti fu fondamentale la sua rete per il sorpasso dei bianconeri sul diavolo.

Bomber di razza, da giocatore non era tecnico e non aveva un fisico impressionante, non era velocissimo e non aveva un gran dribbling.

A tutto ciò sopperiva però con una caratteristica fondamentale: la fame.

Pippo Inzaghi viveva per il gol, con una dieta ferrea, professionista esemplare e quella forza di volontà che di fatto gli ha permesso di conquistare trofei e segnare tanti gol pesanti.

L'EREDE - Il profilo più parallelo a quello di super Pippo Inzaghi non può che essere quello dell'argentino Higuain.

Due centravanti che vivono per il goal e per l'istinto spietato nell'area di rigore, seppure in due periodi diversi per la storia della Signora, ma sono davvero simili per il feeling con il goal e quell'astuzia nell'anticipare l'avversario diretto.