Discorso molto simile per Emanuele Giaccherini. Approdato a Bologna il 31 agosto del 2015, proprio poco prima del gong del mercato estivo. Dopo due anni di Inghilterra, un'esperienza per ritrovare se stesso e provare qualcosa di nuovo oltre i confini del Belpaese. E, soprattutto, dopo aver conquistato (non da assoluto protagonista, ma da utilissimo comprimario) due Scudetti e una Supercoppa italiana con la maglia della Juventus. Il richiamo dell'Italia è stato però fortissimo, così come il suo nuovo impatto sulla Serie A: 28 presenze e 7 centri, oro colato per una neopromossa. E così ecco spuntare il Napoli di Sarri, treno da prendere assolutamente al volo. Sappiamo tutti com'è andata a finire: rapporto professionale quasi nullo col tecnico azzurro, 20 presenze in un campionato e mezzo coi partenopei e tanti saluti senza alcun rimpianto. Ad aspettarlo c'è il Chievo, a gennaio di quest'anno. Ottima intuizione, visto il suo più che buono rendimento e i due gol che hanno permesso ai gialloblù di arrampicarsi verso una salvezza comunque ancora da conquistare. Chissà che non arrivi proprio domenica, al Dall'Ara. Magari grazie proprio al Giak...
Difesa a tre composta da Alessandro Gamberini (i felsinei la sua prima squadra in carriera), Medhi Benatia (una sola annata nella Capitale, culminata con la qualificazione in Champions grazie anche ai suoi 5 gol) e Davide Faraoni (cresciuto anche nel vivaio della Lazio).
Centrocampo a quattro di gran lusso completato da Giacomo Bonaventura (altro gioiello sfornato dalle giovanili dell'Atalanta, tra A e B 130 apparizioni e 23 marcature) e Miralem Pjanic (cinque grandi stagioni in giallorosso).
Sulla trequarti c'è Bryan Cristante: prodotto della Primavera rossonera, lasciato andar via forse con troppa leggerezza verso il Benfica che lo pagò appena 6 milioni di euro per prelevarlo a titolo definitivo.
Tandem offensivo formato da Fabio Quagliarella (un anno 'bello e travagliato' a Napoli) e Mirco Antenucci (60 partite disputate col Torino tra A e B e 16 reti).
C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.
Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".
Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.