Uno dei più grandi allenatori nella storia del calcio Europeo, Sir Alex Ferguson ha scritto pagine memorabili nella sua lunga carriera in panchina, quella dei red devils che ha guidato fino al suo ultimo anno di attività.

Al timone del Manchester United che ha guidato ininterrottamente per la bellezza di 27 anni (dal 1986 al 2013), ha conquistato due Champions League, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea, due Coppe del mondo per club (nota come Coppa Intercontinentale fino al 2004), ben tredici titoli della Premier League, cinque FA Cup, quattro League Cup e dieci Community Shield.

In precedenza, aveva guidato l’Aberdeen alla conquista di una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA, tre Scottish Premier League, quattro Scottish Cup ed una Scottish League Cup; inoltre contemporaneamente all’ incarico di manager dell’Aberdeen accetta anche quello di commissario tecnico della Nazionale scozzese, che ricopre dal 16 ottobre 1985 al 13 giugno 1986, partecipando ai Mondiali 1986 in Argentina, con la Scozia che viene eliminata al girone.

Dopo quel mondiale, arriva per lui la chiamata del Manchester United e da quel momento diverrà un vero e proprio totem della società britannica, dove vestiva i panni sia del tecnico che del manager, trasmettendo a tutto l’ ambiente il suo forte carisma.

Dal punto di vista squisitamente tattico, il suo schieramento tipo era il 4-4-2 a cui applicava il classico gioco all’ inglese, che mirava a fare risultato facendo sempre un goal in più degli avversari.

La forte spinta offensiva era compensata da un continuo possesso palla caratterizzato da un movimento costante dei giocatori, per poter sfruttare tutti gli spazi disponibili in mezzo al campo.

Gli sbocchi principali della manovra ispirata da Sir Alex erano il ribaltamento del gioco sugli esterni e le verticalizzazioni da metà campo al fronte offensivo.

In questo quadro tattico era ugualmente rilevante e decisiva la spinta dei terzini, i quali andavano a sovrapporsi alle ali, durante la fase offensiva che ha portato il club a segnare goal a grappoli in Premier League.

Diversi i calciatori che il tecnico Ferguson ha saputo lanciare nel suo grande Manchester United, come Beckham e Giggs, giocatori dotati di grande dribbling, classe e rapidità che hanno rappresentato meglio il concetto di calcio sviluppato dall’ allenatore scozzese.

Quel Manchester ha avuto anche grandi attaccanti del calibro di Cantona e Solskjaer, senza tralasciare Cristiano Ronaldo che attaccavano gli spazi e si fiondavano sui cross provenienti dagli esterni.

I fratelli Gary e Phil Neville, il sapiente centrocampista Paul Scholes ed il battagliero mediano Roy Keane sono state le altre pedine fondamentali dei red devils, per garantire equilibrio alla squadra nei suoi anni d'oro.