Uno dei tantissimi talenti pescati all'estero dall'Udinese, fatti sbocciare e maturare in Italia. Fino alla valorizzazione con scontata e desiderabile super-plusvalenza. E' la storia di Allan, portato in Italia dai friulani nella stagione 2012/2013 dopo tre anni in Brasile, al Vasco da Gama. Lì dove si faceva apprezzare per un lavoro in mediana più che dignitoso, a detta della dirigenza bianconera sufficiente per fare bene anche nel nostro Paese. Non sbagliavano affatto. In tre annate il centrocampista classe 1991 di Rio de Janeiro gioca tantissimo (ben 104 presenze in tre campionati di Serie A) e lo fa talmente bene che il Napoli, dopo una rincorsa durata diversi mesi, riesce a portarlo all'ombra del Vesuvio il 21 luglio 2015, in un'operazione relativamente importante: 12 milioni di euro più il prestito biennale di Duvan Zapata e il cartellino di Britos, per un valore complessivo di circa 15. Trasferimento che, se avvenisse con le cifre pazze del mercato di oggi, sarebbe considerabile alla stregua di un miracolo finanziario. Anche in azzurro, infatti, Allan ha dimostrato di giocare ad alti livelli, migliorandosi esponenzialmente sotto tanti punti di vista specie al servizio di Sarri, in particolare dal punto di vista realizzativo (8 gol in quasi tre tornei, compreso quello in corso). Un upgrade che i tifosi dell'Udinese sperano riesca ad accantonare, domani sera, per almeno 90 minuti.


Il Genoa è stato il primo a crederci, ma anche il primo a dover alzare bandiera bianca di fronte a cifre e blasone di avversari maggiormente intenzionati ad affidarsi al suo talento. Stiamo parlando di Stephan El Shaarawy, prodotto proprio del vivaio del Grifone e lanciato in Serie A a dicembre del 2008, diventando così il più giovane esordiente nella massima categoria (appena 16 anni, 1 mese e 24 giorni) nella storia del club ligure, entrando anche nel ristretto ed esclusivo club della top 10 dei più "in erba" di sempre a debuttare nel nostro campionato. Merito anche di Gian Piero Gasperini, sempre molto abile e lungimirante nell'intuire le qualità dei potenziali campioni e sfruttarne al massimo la freschezza e la voglia di imporsi. E al Faraone è bastato poco per salire di livello. Un'ottima stagione in B a Padova, in prestito dal Genoa, chiusa con nove reti, poi ecco la chiamata del Milan. Da lì una continua escalation, fino ad arrivare ad oggi. A Roma, dopo continui alti e bassi, ha trovato stabilità ed è un punto fermo della squadra di Spalletti prima e Di Francesco poi. Ma la riconoscenza e il ricordo delle origini non potranno mai svanire.

Allan esulta con Stramaccioni dopo aver siglato il gol del pari
(Udinese-Cagliari 2-2 - 18 gennaio 2015)

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El Shaarawy a contrasto con De Ceglie
(Juventus-Genoa 3-2 - 14 febbraio 2010)

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Tra i pali abbiamo Emiliano Viviano: per lui 72 presenze in due campionati a Bologna.


Difesa a tre composta da Aleandro Rosi (prodotto del vivaio della Roma, 74 apparizioni in A coi giallorossi), Berat Djimsiti (portato in Italia proprio dall'Atalanta a gennaio del 2016) ed Ervin Zukanovic (appena sei mesi nella Capitale, dopo la parentesi Sampdoria).

Centrocampo a quattro completato da Gaston Ramirez (a Bologna i primi sprazzi di talento nel nostro Paese), Andrea Bertolacci (altro elemento cresciuto nelle giovanili romaniste) e Piotr Zielinski (l'Udinese la sua prima compagine da professionista).

Nel tridente con El Shaarawy ci sono Alberto Paloschi (una vita col Chievo, 144 partite e 42 marcature) e M'Baye Niang ("talento a intermittenza" nella storia recente del Milan).

Top 11 Fanta-Ex - 33a giornata

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C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.