"Non vorrei parlare di un singolo giocatore ma della squadra e degli obiettivi della società". Ha glissato, con stile, ieri, Antonello a domanda diretta su Radja Nainggolan. Che, perso Rafinha (anche se Ausilio andrà a Barcellona a breve per riprovare a trattare coi blaugrana: il ragazzo però è deluso dal mancato riscatto), ha deciso anche per via dell'incessante richiesta di Spalletti di puntare tutto sul Ninja. 

Proviamo a far quadrare le idee: dell'OK del diretto interessato al trasferimento abbiamo scritto già ieri mattina. L'Inter farà la Champions, proprio come la Roma, ha un buon progetto tecnico alle spalle, e soprattutto è allenata da quel certaldino che l'ha fatto rendere in campo come nessun altro. Una garanzia, per il belga, deluso dalla sua Nazionale e voglioso di rilanciarsi a livello di immagine, dopo una stagione probabilmente migliore per la Roma che per lui come singolo. Oggi guadagna 4,5 milioni di euro, il secondo più pesante della rosa dopo quello di Dzeko, e a 30 anni la società accetterebbe una cessione in virtù anche del ricambio generazionale iniziato in questa sessione di calciomercato con Coric e proseguita con Cristante. Monchi, però, ha sparato alto: 40 milioni. 

Certo molto di più rispetto a quello che sembra disposta a investire l'Inter, che vuole ammortizzare con qualche giovane (probabilmente Zaniolo, valutato intorno ai 7 milioni), partendo, in cash, poco sotto i 25 milioni (pare intorno ai 23). Il gap, insomma, ancora c'è. Ma la Roma, che oltre a Coric e Cristante ha già preso anche Marcano e Kluivert (e tratta Berardi e Ziyech), non può solo comprare. Per questo l'addio di uno tra Strootman e Nainggolan, nella Capitale, è dato per certo. Le parti si aggiorneranno oggi pomeriggio, a Milano, dove in Lega l'ennesima riunione servirà potenzialmente a far salire l'offerta cash nerazzurra a 25, portando quindo il totale intorno ai 32, assai vicina ai 35 identificati come soglia intorno alla quale Monchi potrebbe cedere. Un destino inevitabile, visto che Spalletti vuole fortemente il vertice, a suo modo di vedere, perfetto per il 4-2-3-1 che ha già instaurato come modulo principe della sua Inter.