Stefan De Vrij è già volato via, ma con ogni probabilità non sarà l'unico addio estivo di casa Lazio. La qualificazione ai gironi di Champions League sfumata negli ultimi minuti della sfida con l'Inter, in tal senso, peserà come un macigno. E l'indiziato numero uno a imitare l'olandese è ovviamente Sergej Milinkovic-Savic, vero pezzo pregiatissimo nella rosa biancoceleste. Sotto i 120-130 milioni di euro Lotito non si siede nemmeno per trattare, la sensazione è che si stia temporeggiando con la speranza che la quotazione lieviti ulteriormente grazie al Mondiale in Russia. Ma già incassare una somma a tre cifre sarebbe un record assoluto per il club, nonché manna dal cielo per finanziare un mercato che, al di là della "questione serba", sembra comunque procedere speditamente sul binario della concretezza. C'è poi da risolvere la grana Felipe Anderson, in scadenza nel 2020: nelle ultime ore sarebbe emersa la volontà del brasiliano di cambiare aria, un problema non di poco conto specie se, appunto, il suo addio dovesse aggiungersi a quello pressoché scontato dell'ex Genk. 45 milioni di euro il prezzo del cartellino, di certo non bruscolini.

E in entrata? Qualcosa inizia a muoversi e, considerati i nomi accostati di recente alla Lazio, la strategia di Tare sembrerebbe essere cambiata: non più semi-sconosciuti dall'estero da valorizzare per future plusvalenze, ma gente già protagonista nel nostro campionato in squadre di medio-bassa fascia. Profili molto interessanti da analizzare insieme:

DIEGO LAXALT - L'ideale come esterno sinistro nel 3-5-1-1 di Inzaghi: corsa, sacrificio, intraprendenza, personalità, dinamismo, intelligenza tattica. Il 25enne uruguaiano nell'ultima stagione ha dimostrato di meritare ormai palcoscenici più probanti, di essere pronto per un salto che già cinque anni fa a Bologna sembrava imminente. L'investimento tra i 10 e i 15 milioni ci sta tutto, a maggior ragione se dovesse salutare lo stesso Jordan Lukaku che piace in Inghilterra;

FRANCESCO ACERBI - Il più "urgente" di tutti, vista la voragine lasciata in eredità da De Vrij. Il centrale del Sassuolo viene valutato da Squinzi non meno di 15 milioni, la Lazio proverà ad ammortizzare la cifra inserendo qualche contropartita tecnica. Ma la volontà di chiudere è chiara e netta: l'ex Milan è una garanzia ormai da diverso tempo e a 30 anni ha la ghiotta chance di firmare l'ultimo contratto importante della sua carriera;

MANUEL LAZZARI - La più fresca delle new entry, non per questo meno gradita. Profilo molto simile per molteplici aspetti a Laxalt: stesse caratteristiche tecniche, stessa età, stessa voglia di misurare le proprie capacità in una grande del nostro calcio, con la sola differenza che lo specialista di Valdagno gioca sulla corsia opposta. E se la meriterebbe eccome un'occasione a cinque stelle: l'anno scorso nel suo ruolo è stato tra i migliori non solo della Spal, ma dell'intero torneo. Otto stagioni fa macinava chilometri in Serie D, sembra passata un'eternità: adesso è giunto il momento del definitivo upgrade. Da limare, però, le pretese degli emiliani: 8 milioni più il cartellino di Caceres che Inzaghi vuole assolutamente trattenere;

ANDREA PETAGNA - A conti fatti, Caicedo ha deluso non poco, venendo meno nei momenti topici del rush finale di campionato, divorandosi gol a tu per tu col portiere avversario. Prevedibile una sua cessione, così ecco spuntare il nome del quasi 23enne centravanti atalantino. Che in carriera a Bergamo finora ha segnato pochissimo in Serie A (9 reti in 63 apparizioni), ma che ha le movenze e le caratteristiche che piacciono a Inzaghi: attaccante per niente statico, che lavora molto col fisico, che si mette al servizio della squadra e che serve tantissimi assist. Insomma, un vice-Immobile da 10 milioni di euro che all'apparenza calzerebbe a pennello;

BONUS TRACKS - Tante altre sono le questioni in sospeso. Respingere gli assalti dalla Premier per Strakosha, trovare un secondo portiere di livello (Sportiello?), rivitalizzare Bastos e Wallace che più di qualche volta hanno creato danni, cedere in prestito Patric (duttile ma non ancora all'altezza di questa squadra), sostituire degnamente Nani che non sarà riscattato. E poi, soprattutto, aggiungere un'iniezione di qualità ed esperienza attraverso 2-3 tasselli mirati, oltre a quelli che verranno presi per rimpiazzare i partenti. Senza spreco di denaro, ma andando a colpo sicuro. Allora sì che la rosa sarebbe (finalmente) completa. Per tornare a essere protagonisti in Italia e in Europa. Stavolta, però, senza dolorosi black-out in extremis.