Hanno parlato quasi in contemporanea, dopo la bufera degli ultimi giorni, il nuovo allenatore del Real Lopetegui e il suo successore Hierro, atteso dal debutto ai Mondiali contro il Portogallo, domani sera.

Ad accompagnarlo è il capitano Sergio Ramos, che sceglie un low-profile per parlare del caso che ha agitato la Spagna: ”Ognuno può avere una sua interpretazione ma quando parliamo di istituzioni noi giocatori preferiamo restare focalizzati sul campo. Quello che ci occorre è che dobbiamo essere uniti per vincere il Mondiale, sappiamo che anche Lopetegui sarà con noi se alla fine vinceremo: nessuna cosa ha cambiato e cambierà la nostra ambizione di vincere questa competizione".

In conferenza da parte dell’ufficio stampa della Roja c’è il tentativo di dirottare le domande esclusivamente sulla partita, ma il caso Lopetegui continua a tenere banco: ”Se è vero che noi giocatori abbiamo convinto Rubiales a esonerare Lopetegui? No, non è il nostro modo di fare: queste cose le decidono altre persone, noi possiamo fare le cose in campo, ed è lì che ci piace parlare. Il presidente ha preso la sua decisione e non vogliamo più parlare di questa cosa. Se lo spogliatoio è diviso? Macché: tutti noi, come esseri umani, possiamo avere un pensiero diverso ma il nostro è un collettivo che pensa solo a vincere la Coppa del Mondo. A livello personale dico che la situazione è stata molto delicata, quando sei capitano è ovvio che magari sai qualcosa più di altri ma i problemi sono sempre un'opportunità per crescere: e quello che è successo ci farà più uniti. Io capitano della Spagna al Mondiale? E' il sogno che hai da bambino, ho avuto la fascia nel Siviglia e ce l'ho nel Real: c sono poche cose come portare quel simbolo sul braccio per il tuo paese e per di più al mondiale. Noi favoriti? Sappiamo di esserlo ma dobbiamo stare calmi e fare un passo alla volta".

Poi è stata la volta del nuovo c.t. Fernando Hierro, gettato nella mischia soltanto ieri. "Devo rispettare il lavoro fatto in queste due settimane, così come abbiamo rispetto per i campioni d'Europa e di uno dei giocatori più forti del mondo, Cristiano Ronaldo. Ma per vincere dobbiamo fare le cose per bene, abbiamo la fiducia di chi ha lavorato con intensità da due anni per vincere il Mondiale. Il cambio in panchina? Il mio compito è quello di toccare il meno possibile, non c'è tempo e oltretutto questo è un meccanismo che funziona bene da anni. Se per noi è subito una grande finale? Abbiamo tre grandi finali nel girone, dobbiamo vincere col nostro lavoro in camp e capire che ognuno deve sfruttare l'occasione. E quando lasceremo la Russia, ognuno di noi dovrà poter dire di aver dato tutto. Cambieremo pochissime cose, non c'è tempo per farlo: sarà una Spagna che gioca bene, che sarà protagonista e che saprà rappresentare il proprio Paese".