Fedelissimo tra i fedelissimi di Sarri, l’ultimo degli insostituibili, probabilmente ben prima dell’arrivo del tecnico toscano sulla panchina del Napoli: per cinque anni, sulla destra del tridente azzurro non c'è stato che José Maria Callejon.

Non è un mistero che lo spagnolo, fin dalle due stagioni targate Benitez, sia stato uno dei tasselli tattici imprescindibili nello scacchiere offensivo degli azzurri. Anzi, il più imprescindibile: 37 presenze nel campionato 2013/14, 38 su 38 nel 2014/15, poi con Sarri 38 su 38 nel 2015/16, 37 su 38 nella 2016/17, 38 su 38 nella stagione appena conclusa. Che sulla panchina ci fosse l’allenatore spagnolo o l’appena congedato Sarri, a Callejon nessuno rinunciava praticamente mai.

E non è un mistero neanche il fatto che ad incrinare i rapporti tra l’ultimo tecnico azzurro prima della rivoluzione ancelottiana e il presidente De Laurentiis sia stata proprio la mancata rotazione di interpreti sia centrocampo, sia in attacco. Va da sè che l’imprinting dato dal n.1 del Napoli ad Ancelotti possa essere l’esatto opposto, ovvero anche quello di valorizzare le alternative (Giaccherini e Ounas le ultime “bruciate” da Sarri secondo il De Laurentiis-pensiero, Younes e Verdi le carte a disposizione di Ancelotti nella prossima stagione).

Verdi in azione contro il Napoli (Getty Images)

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E proprio l’arrivo “in differita”, dopo il corteggiamento condito dal gran rifiuto in gennaio, dell’esterno offensivo del Bologna apre a qualche riflessione sull’alternanza (possibile, in virtù del cambiamento nella gestione delle risorse che De Laurentiis auspica, problematica per il peso specifico di Callejon, l’ultimo degli insostituibili a conti fatti, per cinque stagioni di seguito). Insomma, con Simone Verdi, prossimo a dire di sì al Napoli, è finalmente arrivato il momento per lo spagnolo di trovar modo di rifiatare?

La domanda, sempre ammesso e non concesso che Callejon non decida di dire sì all’Atletico Madrid, o che non prenda consistenza l’ipotesi di scambio tra lui e Suso con il Milan, è più che lecita: perché arriva a Castelvolturno, come probabilmente mai in precedenza, l’alter-ego naturale dell’ex Madrid.

Statistiche stagionali di Verdi (a sinistra) e Callejon (a destra) a confronto (da Squawka.com)

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Impressiona, al netto del differente volume di gioco tra le due squadre di appartenenza, la quasi totale sovrapponibilità delle statistiche stagionali di Verdi e Callejon: simile numero di gol tra i due, maggiore accuratezza nella conclusione a rete per lo spagnolo, maggiore anche il tasso di successo nei passaggi, ma è altresì maggiore la distanza media coperta dai passaggi di Verdi (21 metri a 16), e del resto la rete di scambi corti del Napoli di Sarri ha già scritto la letteratura del calcio recente. Queste, considerando anche la maggiore efficacia nel gioco aereo dell’ex Bologna, le (piccole) differenze più evidenti tra due giocatori che (finalmente) nel prossimo Napoli sembrerebbero potersi contendere la posizione di esterno destro del tridente del Napoli.

Heatmap a confronto: Verdi vs Hellas a sinistra, Callejon vs Torino a destra (da whoscored.com)

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Simili anche le heatmap coperte in campo da Verdi e Callejon, non solo in base al posizionamento in campo ma anche al tipo di gioco, in alcune delle ultime uscite, rispettivamente con Bologna e Napoli, dei due esterni destri: in particolare Verdi contro l’Hellas (2-0 per i rossoblu, il nuovo acquisto azzurro andò anche a segno), e Callejon contro il Torino (2-2). Stesse sfere di azione e di influenza, quasi sovrapponibili, con una leggera predilezione del Nazionale azzurro verso l’esterno fondo (ma è anche la casualità rappresentata dell’avversario di turno a incidere).

Verdi (a sinistra) e Callejon (a destra) nello scontro diretto Bologna-Napoli (da whoscored.com)

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Curioso anche sovrapporre, in un ipotetico testa a testa tra zone uguali e quindi opposte di campo, Verdi e Callejon nel primo dei due scontri diretti stagionali, Bologna-Napoli 0-3. Spiccano la maggiore propensione di Verdi a coprire parzialmente anche l’altra fascia (e, di fatto, l’ormai ex Bologna appare leggermente più duttile), la maggiore incisività di Callejon nei tocchi specie dalla trequarti in giù. Per il resto heatmap sovrapponibili, numero di tocchi, al netto della difficoltà della sfida per il Bologna, simile fra i due.

La parola, come sempre, spetterà al campo. Spetterà anche al mercato, e alle sorprese dietro l’angolo, rivelare se davvero alla fine Verdi e Callejon condivideranno, oltre al ruolo, la maglia della stessa squadra, quella del Napoli. Ma, per la prima volta dopo anni sembra che un piano B oltre a Callejon, sull’avanti destro della squadra, sia possibile. La volontà, se non il diktat, di De Laurentiis appare piuttosto preciso. Ancelotti, che farai?