Napoli, il tifo azzurro e la professione di giornalista sportivo, portata avanti con estremo equilibrio di giudizio e con i "gradi" di vicedirettore di"Goal.com". Tutte le passioni di Sergio Chesi però, si sciolgono davanti a quello che rappresenta il vero amore: "Quando stacco dal calcio - racconta a Fantagazzetta -  dedico gran parte del tempo libero ad un altro "lavoro": faccio il papà di Sofia, che a quasi tre anni ha ereditato l'amore per la danza dalla mamma". Niente pallone, quindi? Non proprio: "Presto saprà spiegare alla perfezione anche la regola del fuorigioco", ci assicura con un sorriso. 

#1 - Buongiorno Sergio e benvenuto su Fantagazzetta. Partiamo subito con la prima domanda: quando e come è nata la tua passione per il giornalismo sportivo?
"Come per tanti miei colleghi, tutto nasce dalla passione per il gioco più bello del mondo. Per anni ho divorato calcio in ogni sua forma, seguito programmi su programmi in tv, letto giornali e riviste, fino al momento in cui mi sono reso conto che mi sarebbe piaciuto essere parte di questo mondo, magari tra quelli che avevano il privilegio di poterlo raccontare. L'aspetto più bello è proprio questo: aver fatto della propria passione un lavoro".

#2 - Ci racconti un aneddoto curioso che hai vissuto nella tua carriera?
"In clima di Mondiali mi viene in mente una delle mie prime interviste. Dopo una partita della Nazionale mi chiesero di sentire Bruno Pizzul: ero abituato ad ascoltare la sua voce leggendaria alla tv, ritrovarsela nella cornetta del telefono - a darmi del tu come se stesse commentando un rigore di “Robertobaggio” - fu parecchio strano".

#3 - Quale evento sportivo che non hai vissuto in prima persona avresti voluto raccontare?
"Quello che quest'anno è stato vicino come mai negli ultimi 30 anni. Sono napoletano, amo Napoli e seguo il Napoli: è stato bello raccontare il campionato degli azzurri e sarebbe stato speciale poter vivere da vicino la festa di un'intera città per lo scudetto. La partecipazione collettiva, la simbiosi tra la squadra e la sua gente è qualcosa che dall'esterno si fa fatica a percepire".

#4 - Che rapporto hai con i social? Li usi solo per lavoro o anche per interagire con i follower?
"In primis per lavoro, perchè rappresentano uno strumento unico, facile ed accessibile per restare sempre aggiornati (in particolar modo Twitter). E poi naturalmente per interagire: il confronto è sempre un'opportunità di miglioramento".

#5 - C'è un collega di una testata concorrente che ammirai e con cui lavoreresti volentieri?
"Negli ultimi anni ho avuto modo di lavorare a stretto contatto con molti colleghi che seguono il Napoli e tanti fanno questo lavoro con passione, qualità e professionalità. Ma mi chiedi un nome e allora ti dico Mirko Calemme, firma di "Tuttonapoli" e corrispondente di "AS" per l'Italia".

#6 - Un commento sul campionato che si è appena chiuso? Cosa e chi ti ha sorpreso? Quali squadre e quali giocatori potrebbero confermarsi anche nella prossima stagione?
"E' stato un campionato intenso, che su quasi tutti i fronti si è trascinato praticamente fino alla fine. Avrebbero meritato lo scudetto in due: la Juventus è stata impressionante per mentalità e il Napoli per la capacità di andare oltre i propri limiti. La sorpresa più grande, per me, è stata in negativo: non mi aspettavo un cammino talmente anonimo da parte del Milan dopo una campagna acquisti da oltre 200 milioni. Per le proiezioni sulla prossima stagione è presto, perchè il mercato è solo all'inizio e in tante squadre potrebbero cambiare profondamente".

#7 – A breve inizierà il Mondiale in Russia. Chi le favorite per la finale? Chi l'outsider che ci meraviglierà?
"Prime quattro abbastanza scontate, in ordine sparso: Brasile, Spagna, Germania e Francia. Vincerà chi vivrà il miglior momento di forma dagli ottavi in poi. Le mie fiches le metto sul Brasile, forte e completo. Come outsider occhio alla Polonia, ha un girone abbordabile e qualità a sufficienza per poter stupire"

L'11 verdeoro sceso in campo il 3 giugno, nell'amichevole contro la Croazia (Getty)

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#8 – L'asta per il nostro fanta-mondiale è invece già iniziata. Proviamo a fare un nome appetibile per ogni ruolo. Su quale portiere consiglieresti di puntare?
"Nella mia idea di fantacalcio il portiere deve sempre essere una garanzia, quindi non si scappa: De Gea o Alisson".

#9 - Stessa domanda per quanto riguarda i difensori
"Anche in questo caso suggerisco un usato sicuro: Godin assicura rendimento e qualche bonus".

#10 - Altro ruolo, uguale interrogativo: un centrocampista su cui puntare
"Almeno un top a centrocampo va preso e tra questi la mia fiducia va ad Isco, pronto per un mondiale da protagonista".

#11 - Ovviamente ultima annotazione per quanto riguarda gli attaccanti
"Attenzione a Timo Werner: non è ancora considerato di livello top, ma ci è vicino e il mondiale potrebbe essere il suo trampolino di lancio".