Emanuele Berrettoni meglio di Mauro Icardi? Beh, stando ai numeri snocciolati nelle ultime ore dai social del Pordenone, si direbbe di sì. Già, perché la campagna social messa in piedi nelle ultime ore dalla squadra friulana - la storia della cui lega Fantagazzetta vi abbiamo raccontato qualche giorno fa - , oltre che essere estremamente virale, è simpatica e sempre più dilagante, perché incontra favori e sorrisi a 360°. Il tutto, ovviamente, in vista della ormai epica sfida di San Siro di martedi 12 (ore 21:00), dove si giocano gli ottavi di Coppa Italia. 

Tutto è iniziato un paio di giorni fa, con un "Mai in B" che ha raccolto oltre 1500 "cuoricini" su twitter: e si, perché se l'Inter dalla Serie A non è mai retrocessa in cadetteria, neanche i ramarri - che tra prima divisione, Serie C e Lega Pro contano 18 partecipazioni alla terza serie italiana - hanno mai assaggiato la B. Discorso perfettamente in linea con quanto ironicamente ma oggettivamente riportato su Emanuele Berrettoni: 36 anni, una carriera lunga e costellata di piccole gioie nelle serie minori italiane, ma anche un inizio professionale di prestigio, nella Lazio, dove nella stagione 2000-2001 addirittura Eriksson lo aggregò in una prima squadra nella quale militavano, tra gli altri, gente come Simeone, Nesta, Veron, Salas e Crespo

E proprio Berrettoni, che poi assaggiò invece stabilmente la Serie A in maglia Perugia nei primi anni 2000, a differenza dell'argentino oggi capocannoniere del campionato, in quella Lazio giocò anche in Champions League. Era sempre la stagione 2000-2001, e il tecnico svedese lo fece subentrare nella ripresa della sfida in Repubblica Ceca contro lo Sparta: al posto del Matador, quindi, l'attaccante romano ebbe modo di esordire nella manifestazione per club più ambita. 

Ma non solo: nella defunta Coppa Intertoto, Berrettoni alla corte di Gaucci regalò anche una gioia insperata. Con la maglia del Grifone, difatti, nel 2003 segnò in casa del Wolfsburg il secondo gol decisivo per la vittoriosa finale. Tutte statistiche che fanno  pendere la bilancia a favore del Pordenone e del suo giocatore più esperto. Basteranno per fare sognare la squadra neroverde, i suoi tifosi, e i suoi tantissimi simpatizzanti anche a San Siro in una gara che (solo) sulla carta più scontata non si può? I tifosi delle rivali dell'Inter, ora apertamente schieratisi al fianco di Misuraca, Burrai e compagni, fanno tutti il tifo per loro. Anche perché quando si riesce a scherzare sul calcio con la sottile e intelligente ironia e autoironia che sta utilizzando in queste ore la squadra del Presidente Lovisa, in qualche misura si è già vinto anche prima di scendere in campo.