Dopo la notizia della bocciatura dell'Uefa del Voluntary Agreement presentato dal Milan, l'A.D. Fassone ha ammesso che alcuni errori sono stati commessi anche nella costosa campagna di rafforzamento estiva. Uno o due per la precisione, su undici. Giocatori che non stanno rendendo quanto avrebbero dovuto, magari difficili da vendere, che hanno tolto risorse per l'eventuale acquisto di altri calciatori. Ecco chi sono i due (più bonus) calciatori a cui si riferisce Fassone.

Nikola Kalinic, prima punta, 30 anni. Costo 25 milioni.

L'errore più evidente. Nikola Kalinic era l'anti Bacca tanto voluto da Montella (in realtà un ripiego della società dopo i no per Belotti e Aubameyang), una punta brava a far da sponda e a dialogare con i compagni, molto meno quando c'è da muoversi in area. Il rendimento non è quello sperato e gli appena 4 gol e zero assist in 16 presenze tra Serie A ed Europa League lo dimostrano. Un centravanti limitato di 30 anni, difficilmente vendibile e che ha tolto anche spazio in Serie A ad Andrè Silva, sempre tra i migliori invece in Europa. Il Milan avrebbe potuto tenersi Bacca, ceduto solo in prestito al Villarreal, e puntare forte sul portoghese, lui sì patrimonio economico, oltre che tecnico dei rossoneri.

Mateo Musacchio, difensore centrale, 27 anni. Costo 18 milioni.

Il problema qua non è tanto il valore del giocatore, che ha pagato come tutti l'andamento generale della squadra, ma la fretta nel concludere il suo acquisto prima dell'inizio del calciomercato. Pochi giorni dopo infatti si è proposto Bonucci, occasione oggettivamente imperdibile, che ha quasi costretto il Milan a cambiare progetto di modulo in corsa e puntare sulla difesa a tre, in verità attuata anche con ritardo da Montella. Ma il peggio sono i quasi 20 milioni che potevano essere destinati all'acquisto di un centrocampista di qualità o di un'ala veloce alla Deulofeu, proseguendo con il 4-3-3.

Altri errori meno gravi: Biglia, Calhanoglu.

Su undici giocatori sbagliarne due era facile, ma alla luce delle prestazioni fatte anche altre scelte di Fassone e Mirabelli potevano essere diverse. A partire dal regista Biglia, fortemente voluto non sono per le sue capacità tecniche, ma anche per la sua esperienza e forza mentale che avrebbero dovuto aiutare un gruppo giovane. Non sono stati però considerati i suoi frequenti problemi muscolari e la sua età, 32 anni. Un prodotto quindi molto vicino alla data di scadenza, ma sul quale bisogna lavorare poichè il suo recupero è fondamentale per il Milan.

Anche Hakan Calhanoglu arrivava da una situazione fisica difficile visto che non giocava da dicembre 2016. Ad aggravare la situazione il suo ritardo di ambientamento e di comprensione della lingua e la sua difficile collocazione tattica. A Leverkusen, oltre che il trequartista, ha fatto l'ala sinistra, ruolo in cui non è mai stato schierato in rossonero. Il giocatore è comunque un classe '94 e ha qualità tali che sembra difficile possa continuare così.