Filosofi e letterati di ogni epoca hanno discusso e argomentato teorie sull’utilità della res e sul valore delle cose terrene, io oggi più barbaramente proverò a raccontarVi l’utilità del Fantacalcio ai nostri giorni.
Sono Daniele, un ragazzo di 29 anni nativo di Catanzaro e trapiantato a Milano per lavoro (non certo per villeggiatura), ho una ragazza, un gatto di nome Gennaro e lavoro per l’ufficio gare di una società Brianzola. Sono stato sempre un fantallenatore, grande appassionato e invasato di questo “gioco” che puntualmente rovinava tutti i week end da Settembre a Maggio e raramente regalava tituli e soddisfazioni.
A giugno 2017, dopo un anno fatto di illusioni fantacalcistiche (campione da settembre a marzo e a maggio quarto e fuori dal podio) avviene la decisione drastica: “Non parteciperò a nessun fantacalcio per la stagione 2017/2018”; dopo dieci e passa anni decido, a seguito di un fioretto, di privarmi di una delle più grande godurie (cfr . l’asta del fantacalcio) che la vita può regalare. Le varie opere di convincimento degli amici non servono a cambiare la mia sofferta decisione. Passano Agosto e Settembre, sto bene, posso finalmente dedicare i week end alle mie passioni senza l’ansia dell’alert dello smartphone che inevitabilmente catapultava i miei pensieri sul rettangolo di gioco e su calcoli algebrici di medie e +3; perfetto, LA VITA E’ BELLA SENZA FANTACALCIO!
All good things come to an end, cantava una popolare cantante, ebbene sì: la saudade del fantacalcio decide di catturarmi inesorabilmente, le brutte giornate, il freddo, l’Italia fuori dai mondiali, il “calore” dei milanesi, gettano in sconforto le mie domeniche.
D’improvviso mi ritrovo a rimpiangere le cose che avevo odiato negli anni passati: il culo assurdo di Ilario detto Peluria, il piangina Lopesce, la squadra da serie B di Andrea “Ginori” Pavone, gli sfottò e i tentativi ben riusciti di Luca e Josef di farmi “bilare” per l’ammonizione o per un gol sbagliato di un mio giocatore, gli appelli disperati alla redazione di FG (a cui chiedo scusa per le mie vessazioni) di alzare i voti dei miei giocatori.
Ebbene, siamo quasi a Natale, dopo qualche mese senza fantacalcio e con la certezza e la voglia di partecipare l’anno prossimo, mi ritrovo ad essere più tranquillo ma meno “vivo”, più razionale e meno selvaggio, ma ho capito che questo gioco che tanto tormenta i nostri week end, seppur crudele e spietato, sa offrire una valvola di sfogo necessaria per la società in cui viviamo fatta di stress, impegni e doveri… W IL FANTACALCIO!
Daniele - La mia Lega Fantagazzetta
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