Quindici gol in quattordici partite. Una media fenomenale, quella messa a referto fin qui quest'anno da Ciro Immobile con la maglia della Lazio. In proiezione, supererebbe persino il record di Gonzalo Higuain a Napoli del 2016 (36 marcature). Molto difficile che accada, più probabile che l'attaccante partenopeo migliori comunque quella che di fatto, ad oggi, è stata la sua migliore annata in carriera. Proprio a Torino, prossima squadra che affronterà in campionato e una delle tante ex già incrociate (e punite) in Italia. Ventidue centri nel campionato 2013/2014 che gli valsero anche il titolo di capocannoniere, oltre che l'attenzione delle big d'Europa. Con conseguente trasferimento al Borussia Dortmund. Altri tempi, altre situazioni. L'Immobile di oggi è un giocatore persino superiore: gioca molto più per la squadra, è freddissimo sotto porta, quasi infallibile dal dischetto e spesso (non sempre) letale nei momenti chiave della partita e della stagione. Lo sarà anche lunedì sera? I numeri ci dicono che il gol su azione gli manca da parecchio, esattamente dal 5-1 di Benevento del 29 ottobre. Un motivo in più per credere nella spietata e ricorrente legge dell'ex.


A vedere il rendimento di quest'anno, sarebbe troppo facile dire che Simone Verdi meriterebbe (senza nulla togliere al Bologna) un top club, italiano o estero che sia. Il 'problema' è che in carriera, il fantasista dei felsinei, una grande squadra l'ha già avuta. E' stato il Milan, nelle cui giovanili lo ha allevato con cura dal 2003 al 2011. Ma al momento del grande salto in prima squadra il diretto interessato si è un po' perso, vanificando l'enorme chance di diventare da subito un predestinato e - perché no - una bandiera del club. Quanto di buono si diceva sul suo conto non è stato tramutato in fatti, così via al classico valzer dei prestiti: prima Torino, poi Juve Stabia, Empoli, Eibar e Carpi. Fino ad arrivare al Bologna. Che in lui ha intravisto le qualità giuste per farne un leader tecnico e carismatico. A dir poco lungimirante la dirigenza rossoblù: oggi Verdi è un assoluto protagonista in Serie A e, a suon di prestazioni, gol e assist, si è persino guadagnato la Nazionale maggiore. Chissà che effetto farà tornare domenica sera a San Siro. In quello che sarebbe potuto essere il suo stadio, davanti a quelli che avrebbe potuto adottare come propri tifosi per tanti anni. Ma il gioco dei rimpianti potrebbe anche essere invertito. Specie se poi dovesse sfornare un altro delizioso +3...

Ciro Immobile celebra la doppietta contro un'altra sua ex squadra
(Genoa-Torino 3-2 - 13 marzo 2016)

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Verdi contrastato da Zapata
(Coppa Italia, Milan-Udinese 0-1 - 27 gennaio 2010)

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Tra i pali troviamo Luigi Sepe: per la riserva di Reina a Napoli solo un'annata di passaggio a Firenze due stagioni fa con nessuna apparizione in campionato, contro le sei in Europa League e l'unica in Coppa Italia.


Difesa a tre composta da Lorenzo De Silvestri (tifoso laziale dichiarato, 69 presenze e 2 gol con i biancocelesti tra tutte le competizioni), Andrea Masiello (a Genova conquistò la promozione in A a maggio del 2007) e Ervin Zukanovic (a Bergamo l'anno scorso, per lui 19 apparizioni).

Centrocampo a quattro completato da Daniele Dessena (a Genova nel 2008 e nel 2011), Luca Cigarini (meteora blucerchiata nella passata stagione) e Federico Viviani (3 centri col Verona nel 2016).

Tridente offensivo che con Immobile vede anche Mattia Destro (solo sei mesi a Milano, da gennaio a giugno 2015) e Marcello Trotta (il cui cartellino è di proprietà proprio del Sassuolo).

Top 11 Fanta-Ex - 16a giornata

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C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.