È difficile chiamare Galderisi con il suo nome di battesimo. Per tutti gli appassionati di calcio, non solamente i tifosi che hanno goduto dei suoi gol, lui è Nanu. I suoi 168 centimetri erano un invito allettante per quel soprannome ma non certo un ostacolo per una carriera da grande bomber. Juventus, Verona, Milan, Lazio, Padova e poi la MLS le tappe di una carriera contraddistinta dai gol e dal comportamento esemplare in campo e fuori. Nanu Galderisi ha lasciato bei ricordi in tutte le tifoserie in cui ha giocato - i tifosi del Padova lo hanno eletto calciatore del secolo per il loro club - e allenato.
Già, perché dopo aver appeso le scarpette al chiodo ha girovagato per molte panchine di Serie C con una parentesi in Portogallo all'Olhanense e con una proficua collaborazione con radio e tv nazionali. Insomma uno a cui è veramente difficile, da tifoso, non affezionarsi: basti pensare a come i sostenitori del Verona ricordano Sto Correndo, canzone diventata simbolo dello storico scudetto dell'Hellas.

#1 - Come è stato il passaggio dal campo alla panchina? Quali differenze hai notato?

È un mondo completamente diverso. Soprattutto in un aspetto: l'allenatore deve pensare a tutto e a tutti, mentre da giocatore tendi ad essere un po' egoista. Da allenatore vivi il calcio in maniera più complessa e perdi il piacere di stare in campo, di correre dietro il pallone, di vivere lo spogliatoio. Quando diventi un mister devi curare ogni singolo aspetto, ogni singola persona, ogni singolo dettaglio ma è questo il grande fascino del mestiere.

#2 - Che rapporto hai oggi con i tifosi, tanto nella vita reale quanto a distanza, magari con i social network?

Io non sono un grande amante dei social anche se li uso. Preferisco il rapporto umano anche perché faccio parte di una generazione che ha sempre avuto un rapporto diretto con i tifosi. Ho sempre segnato per la gioia mia e della squadra ma soprattutto per chi veniva allo stadio per sostenerci. Credo sia fondamentale far tornare a casa con il sorriso i tifosi.

#3 - Una squadra, un compagno, un allenatore e un Presidente che ti sono rimasti nel cuore

Io sono cresciuto nella Juve, arrivando lì a 14 anni. Ho imparato tantissimo in quella società che mi ha fatto crescere e diventare giocatore e soprattutto uomo. Ma devo essere onesto e se penso alla mia carriera farei fatica a non considerare in primis la meravigliosa cavalcata di quel gruppo straordinario che fu il Verona Campione d'Italia. Per quanto riguarda i giocatori ne dovrei indicare una marea, da Zoff a Tricella: non finirei più! Tra i mister dico sicuramente Trapattoni e Bagnoli e tra i presidenti, senza dubbio alcuno, Giampiero Boniperti.

#4 - C'è un rimpianto nella tua carriera? Oppure qualcosa che hai fatto ma che se tornassi indietro cambieresti?

Ogni tanto mi guardo indietro e ripenso che avrei dovuto fare in un modo piuttosto che in un altro. Ma sono fermamente convinto che una volta presa una decisione bisogna difenderla e portarla avanti. Motivo per cui non posso che essere soddisfatto della mia carriera.

#5 - Qual è il gol che avresti voluto segnare nella storia del calcio?

A me piacevano i giocatori che facevano cose spettacolari, per esempio il pallonetto. Mi ritengo fortunato ad esserci riuscito anch'io a Belgrado (Stella Rossa-Hellas, Coppa Uefa '83-'84, ndr), quando ne feci uno con il destro e uno con il sinistro: l'anno prima l'aveva fatto uguale Maradona... 

#6 - Chi è il tuo candidato ideale per la panchina della Nazionale?

Non ho dubbi: Roberto Mancini.

#7 - Primo consiglio ai fantallenatori: un portiere su cui puntare nel prossimo turno

Mattia Perin.

#8 - Secondo consiglio ai fantallenatori: un difensore su cui puntare nel prossimo turno

Armando Izzo: lo conosco bene e la sua buona prestazione la fa sempre.

#9 - Terzo consiglio ai fantallenatori: un centrocampista su cui puntare nel prossimo turno

Bryan Cristante che quest'anno è una garanzia.

#10 - Ultimo consiglio ai fantallenatori: un attaccante su cui puntare nel prossimo turno

In questo momento il Gallo Belotti che ha ripreso fiducia dopo il gol di domenica.