Non si può dire lo stesso nel rapporto tra Giorgio Chiellini e la tifoseria della Fiorentina. Sarebbe potuta andare così, forse anche meglio di com'è stata la 'convivenza' tra Palacio e gli interisti. E invece, dopo aver fatto benissimo a Firenze nel campionato 2004/2005 (37 presenze e 3 marcature), è tornato alla base, alla Juventus. Lì dove è poi maturato fino a diventare il difensore che tutti oggi conosciamo. Ha cambiato repentinamente anche il posizionamento in campo: da terzino sinistro di spinta a roccioso centrale. Il rimpianto dei sostenitori gigliati? C'è stato, indubbiamente. Ma ormai è una storia vecchia e dimenticata. O quasi. Perché l'accoglienza riservata al 34enne pisano, quando mette piede al Franchi, non è esattamente delle migliori. Col senno di poi, però, Chiello e la Juventus hanno fatto la scelta migliore: crescere insieme, vincere, guardare avanti. 6 Scudetti, 3 Supercoppe e 3 Coppe Italia ne sono la prova schiacciante. Manca ancora un trofeo, quello più desiderato di tutti. Ma lasciamo che il tempo e il destino facciano il loro corso...
Difesa a quattro completata da Ervin Zukanovic (29 presenze e 2 centri col Chievo nel 2014/2015, sua prima esperienza nel nostro campionato), Nicolas Spolli (gialloblù nell'ultima stagione e mezza) e Ibrahima Mbaye (prodotto del vivaio dell'Inter).
Centrocampo a tre composto da Valter Birsa (flop del Genoa nel 2011: i liguri ne intuirono per primi le qualità quando giocava all'Auxerre, ma evidentemente aveva bisogno di un periodo di ambientamento più lungo, visti i risultati ottenuti successivamente), Andrea Poli (meteora nerazzurra nell'annata 2011/2012) e Federico Bernardeschi (tra gli ex più 'freschi' e contestati di tutti: 72 partite e 14 gol con la maglia viola, poi il passaggio alla Juve in estate per 40 milioni di euro).
Tridente 'PA-PA-PA' che con Palacio prevede Alberto Paloschi (lanciato in A proprio dal Milan) e Leonardo Pavoletti (col Sassuolo le prime partite in carriera giocate nella massima categoria, dopo i 24 gol a Varese).
C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.
Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".
Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.