E ora che è rientrato, Adem Ljajic in casa Toro è un piccolo caso. Già, perché dopo diverse settimane ai box il 10 granata è ormai pienamente recuperato, ma continua ad essere una seconda - se non addirittura terza - scelta per Walter Mazzarri, che contro l'Udinese sembra aver trovato la quadratura.

Attacco a tre, come di routine, ma con una novità: Niang non più vice Belotti, ma esterno, con Iago Falque dall'altra parte e il Gallo al centro. L'allenatore che con il francese ha condiviso l'esperienza al Watford di lui non vuole proprio privarsi: per questo per Adem in squadra non c'è più posto. Belotti in mezzo e Iago a destra, d'altra parte, sono intoccabili, mentre in panchina ci sono anche Edera e soprattutto Berenguer da non dimenticare e anzi da lanciare definitivamente.

Ergo, per Ljajic che era partito benissimo con Mihajlovic al timone, ora non c'è più posto. Neanche per uno spezzone, come dimostrato contro l'Udinese: ed alla finestra, ancora per una decina di giorni, c'è sempre lo Spartak Mosca che per lui sembra disposto a fare follie.

Era partito subito forte, il club russo, offrendo 10 milioni. A questi si sono aggiunti dei (piccoli) bonus, quantomeno per non arretrare dinanzi alla richiesta altissima sparata da Cairo (20), forte di una clausola per l'estero di 25. Cifre oggi non consone al valore del calciatore, che però non ha ancora chiesto la cessione. Di certo se il Torino deciderà di privarsene, non lo farà per meno di 13-14: il mercato in Russia finisce il 24 febbraio. Se la prossima settimana dovesse arrivare un'altra esclusione, quindi, la trattativa potrebbe anche clamorosamente riaprirsi.