Ci ha pensato, e seriamente, a trasferirsi a Roma, Diego Laxalt. L'esterno uruguaiano, uno dei più continui della Serie A degli ultimi anni, era richiesto da Monchi in casa giallorossa, in cambio di Bruno Peres che avrebbe fatto il percorso opposto. Ma alla fine soprattutto il brasiliano non era convinto, e l'affare alla fine è saltato. Ed ha fatto benissimo, a posteriori, il Genoa, che grazie allo stesso Laxalt ha deciso le ultime due sue gare: due centri inaspettati, perché arrivati entrambi a tempo scaduto, che hanno portato il Genoa in su, fino al dodicesimo posto in classifica. 

E' tornato lui, l'esterno tutta corsa e fluidità che da ragazzino faceva immaginare per sé un percorso ancor più roseo di quello attuale, che comunque a 25 anni lo ha portato ad assumere una dimensione comunque solida, in una realtà media come quella rossoblu, in cui resta un punto di riferimento. Lo sa anche Ballardini, che di lui a fine partita contro il Chievo ha spiegato che "Diego deve attaccare il secondo palo quando la palla è dalla parte opposta. Lui o la mezzala devono attaccare il secondo palo quando il gioco si sposta di là. È un principio del gioco che non si può non applicare. E infatti se lo applichi ecco che possono arrivare i risultati".

Eccoli qui i risultati: 3 gol in campionato e 1 in Coppa, in quella che è già diventata la sua migliore annata in carriera (mai aveva segnato 4 gol in stagione). Ed anche i fantallenatori se lo godono: la fantamedia da 6.34 sinora incassata è tutt'altro che negativa, visto che al momento si piazza molto, molto vicino a gente come Taarabt o Kessie che in questo ambito poco tempo fa erano molto più quotati. E allora, bentornato Dieguito: ed occhio al suo finale di stagione. 

Se le statistiche non ingannano, per lui sono quasi sempre in miglioramento.