“Chi avrei dovuto togliere? Bisogna valutare le circostanze. Se si ragiona in termini di gol fatti, sarebbe dovuto entrare Destro, ma bisogna leggere le partite: sono la lotta, l'avversario a far propendere per una scelta. Non è che ce l'ho con uno o con l'altro”. Questa la risposta di mister Donadoni, interrogato a margine della sfida di San Siro, in merito alla scelta di non impiegare Destro

Neanche per un minuto, nonostante il risultato negativo per il suo Bologna. Mattia, peraltro un ex della gara - come Palacio - avendo giocato 5 anni nelle giovanili nerazzurre, ci avrebbe tenuto a giocare a San Siro, ma per lui non c'è stato modo. E dire che al Bologna servirebbero eccome i suoi +3: la squadra ha portato a casa ben sette sconfitte nelle ultime nove partite, ed ora anche lo stesso Donadoni è a rischio. Eppure al tecnico rossoblu la grinta, e l'intensità che il suo numero 10 mette in campo non va bene: "Mattia è sulla falsa riga di sempre. La situazione non è cambiata: quando fa cose con intensità e impegno è sopra la media, se no diventa uno come gli altri”.

Domenica non si è neanche alzato dalla panchina, e dopo l'intervallo non ha preso parte al riscaldamento complessivo di routine: a fine partita ha lasciato lo stadio in silenzio, e con un muso un po' tirato, pur senza rilasciare alcuna dichiarazione. Eppure un certo nervosismo evidentemente lo tradiva: nel prossimo turno ci sarà il derby contro il Sassuolo, però, ed anche per il fantacalcio si avrà una risposta definitiva o quasi sulla posizione del centravanti classe '91.

Il motivo è presto detto: Verdi è ancora KO, e Palacio che ha giocato al centro del tridente sarà squalificato. L'alternativa sarebbe Avenatti, che però non sembra poter avere i 90' nella gambe: se a Destro sarà concessa un'altra chance dal 1', forse il 'caso' potrebbe rientrare. Altrimenti potrebbe essere rottura, e addio, più o meno forzato, a fine stagione.