Fra le grandi sorprese di quest'annata fantacalcistica, probabilmente quella più piacevole gioca a Roma, sponda Lazio, e porta il nome di Luis Alberto, fine centrocampista offensivo (molto simile ad un trequartista old school) classe 1992 che la Lazio ha prelevato dal Liverpool per circa cinque milioni di euro nell'estate del 2016. GIà, perchè Luis è in Italia da più di un anno, sebbene molti se ne ricordino solo vagamente per le dieci presenze messe a referto nella stagione 2016/2017. Quasi nessuno avrebbe immaginato, vedendolo giocare anche solo sei o sette mesi fa, che sarebbe diventato così centrale nel progetto tecnico di Simone Inzaghi, che ha di fatto relegato in panchina in maniera definitiva Felipe Anderson per concedergli il posto da titolare accanto ad Immobile. 

Sette gol e sette assist dopo l'inizio della stagione 2017/2018, molti fantallenatori hanno ormai imparato ad amare in maniera smisurata il nuovo gioiello della Lazio, acquistato in moltissime aste ad un prezzo irrisorio e rivelatosi uno dei migliori centrocampisti in lista, prolifico quasi come un attaccante e capace di far svoltare la giornata fantacalcistica in un battito di ciglia. 

Uno dei gol più belli del campionato porta la sua firma: doppio dribbling di suola e palla appoggiata comodamente sul palo lontano. Un gol da trequartista anni '80.

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I numeri parlano chiaro: con una fantamedia di 7.40, Luis Alberto è, assieme al compagno di reparto Milinkovic-Savic, fra i migliori cinque centrocampisti del campionato per rendimento. Inoltre, con il 19,2% (fonda dati Opta) di percentuale realizzativa è uno dei centrocampisti più freddi in zona-gol, come dimostrano i 7 gol realizzati con 14 conclusioni nello specchio dei pali: quando prende la porta, una volta su due il portiere può solo raccogliere la palla dal fondo della rete. Luis Alberto non è però un giocatore anarchico e votato solo alla fase offensiva, a dispetto di quello che si potrebbe pensare. Inzaghi gli chiede precisi compiti di raccordo ed un sacrificio particolare in fase di non possesso, durante la quale spesso e volentieri si trova a dover schermare le principali fonti di gioco avversarie. Sicuramente ci sono margini di miglioramento importanti in termini di percentuale di passaggi riusciti (79,6%, con il 70.9% nella metà campo avversaria) e visione di gioco complessiva, visto che sembra prediligere in maniera troppo marcata il lato destro del campo, ma nel complesso la sua stagione è statisticamente (e non solo) eccezionale: basti pensare, ad esempio, alle 57 occasioni da gol create (è il migliore in assoluto fra i centrocampisti). 

Luis Alberto calcia anche abbastanza bene le punizioni. Questa contro il Sassuolo è l'unica realizzata, ma ci è andato vicino in altre occasioni. 

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Un altro degli aspetti fondamentali del gioco di Luis Alberto è la capacità naturale di dialogare coi compagni in qualsiasi zona di campo, caratteristica che lo rende pericoloso anche quando è molto lontano dalla porta. Sono ben sette gli assist collezionati sino a questo momento ed il numero è destinato a salire, vista la facilità con cui Luis riesce a trovare corridoi in cui far passare palloni piuttosto scomodi da gestire. La sua intesa con Immobile è in costante crescita e l'asse italo-spagnolo è, di fatto, la principale arma offensiva della Lazio, quasi sempre piuttosto abbottonata con il 3-5-1-1 di Inzaghi ma pronta a scatenare tutto il suo arsenale offensivo ad ogni occasione propizia (stiamo pur sempre parlando del secondo miglior attacco del campionato)

Assist di pregiatissima fattura per Immobile allo Juventus Stadium. Ciro ringrazia e trafigge Buffon sul secondo palo. 

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Nelle ultime settimane sono arrivate tre sconfitte consecutive per la Lazio, comunque ancora saldamente in corsa per la lotta al terzo/quarto posto che garantisce l'accesso diretto alla prossima Champions League. Nelle ultime tre apparizioni contro Milan, Genoa e Napoli la fantamedia di Luis Alberto è stata molto lontana da quella vista negli ultimi sei mesi, con due 5 ed un 5.5 che sono rappresentativi, oltre che della prestazione del singolo, del momento di difficoltà che stanno vivendo i biancocelesti, apparsi stanchi ed appannati dopo una grandissima cavalcata sino al terzo posto. La Lazio si è spenta con Luis Alberto, quasi come se lo spagnolo fosse diventato l'anima di questa squadra, che s'accende quando si accende lui ed arranca quando lui non è in giornata. 

La sensazione, però, è che questo periodo difficile presto terminerà, come dimostrato anche durante i primi 35 minuti a Napoli, in cui la Lazio ha disputato un'ottima partita. Il prossimo impegno, contro il Verona all'Olimpico, sarà un banco di prova importante per la Lazio e per Luis Alberto, decisi come non mai ad uscire dalle secche di queste ultime settimane, pronti a far tornare a sognare i tanti tifosi e fantallenatori sparsi in giro per l'Italia.