All'Hellas Verona, Jorginho, deve praticamente tutto. E lui stesso ad averlo ribadito più di qualche volta nel corso della sua carriera. Un ragazzo timido, in quel lontano settembre 2011, quando esordisce in Serie B con gli scaligeri. Quasi un oggetto misterioso, se non altro per le sue precedenti esperienze, ovvero la Sambonifacese in Seconda Divisione. In breve tempo, però, diventa un perno insostituibile della mediana, arrivando a guadagnarsi nel 2013 una meritata promozione nella massima categoria. Ed è lì che comincia a stupire tutti, specie per una sua innata qualità: la capacità di trasformare i calci di rigore. Ben sette marcature nei suoi primi sei mesi in assoluto in A, quanto basta per convincere il Napoli a investire su di lui a gennaio 2014. Oggi, a quasi quattro anni di distanza, l'italo-brasiliano è tra gli uomini chiave del bel gioco di Maurizio Sarri, nonché colui che tocca più palloni e che completa il maggior numero di passaggi dell'intero campionato. Ma il ricordo delle umili origini lo accompagnerà per sempre. Punto di forza enorme, così com'è giusto che sia.
Difesa a tre composta da Cristiano Biraghi (prodotto del vivaio dell'Inter), Filippo Romagna (cresciuto nelle giovanili della Juventus) e Simone Padoin ("talismano" bianconero dal 2012 al 2016, cinque Scudetti, tre Supercoppe e due Coppe Italia vinti con la Vecchia Signora).
Centrocampo a cinque completato da Antonino Ragusa (solo un'apparizione a Genova), Matias Vecino (altro fresco arrivo per l'Inter da Firenze, dopo due ottime stagioni in Toscana condite da 5 gol) e Simone Verdi (16 presenze tra B e A coi granata).
Tandem offensivo formato da Alessandro Matri (7 reti in 6 mesi col Genoa) e Sergio Floccari (21 marcature con la Lazio, oltre alla conquista della Coppa Italia del leggendario 26 maggio 2013).
C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.
Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".
Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.