I fantallenatori non sono mai stati teneri con lui: "Mi chiedevano sempre: ma quante ammonizioni prendi?! Ma quanti pochi gol fai?! - ricorda, in esclusiva a Fantagazzetta, Cristiano Zanetti - Erano queste le domande che mi facevano più spesso. Tuttavia ho avuto una carriera molto fortunata, io stesso mi ritengo baciato dalla Dea bendata". Eccezion fatta per qualche infortunio di troppo, l'analisi è giusta, perchè l'ex centrocampista ha giocato - tra le altre - in squadre del calibro di Roma, Inter, Juventus e Fiorentina, prima di ritirarsi nel 2012. 

Aprile 2001, Zanetti difende palla da Baronio, nel derby romano (Getty)

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Nato a Carrara il 10 aprile del 1977, cresce nelle giovanili della Fiorentina, facendo il suo esordio nella massima Serie nel '95, in Foggia-Fiorentina. Poi il Venezia e la stagione in B con la Reggiana. Un campionato molto positivo, tanto che arriva la prima chiamata all'Inter. Nel mercato invernale però, i nerazzurri decidono di prestarlo al Cagliari. Qui Zanetti trova Ventura e la "collaborazione" tra i due, darà frutti importanti al giocatore, sia dal punto di vista tecnico che tattico. La carriera del centrocampista è in ascesa. Nel '99 e per un biennio indossa la maglia della Roma; dal 2002 al 2006 quella dell'Inter, dal 2006 al 2009 quella della Juventus (con la quale il campionato in B e promozione). Gli ultimi anni in A sono quelli con la Fiorentina, 2009-2011 e la stagione 2011-12 a Brescia, chiusa col ritiro. 

Dicembre 2007, Zanetti contro Gilardino (Getty)

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Zanetti ha un palmarès di tutto rispetto: due scudetti (Roma e Inter), tre Coppa Italia (Inter e Fiorentina), una Supercoppa Italiana (Inter); un campionato europeo Under 21 nel 2000. 

Giugno 2000, impegnato nella finale dell'Euro Under 21 contro la Repubblica Ceca (Getty)

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Nella Nazionale maggiore fa il suo esordio nel 2001 e, convocato da Trapattoni, partecipa al Mondiale 2002 e all'Europeo del 2004. 
Nel 2008, con ancora in carica Donadoni come Ct, dichiara di non voler più rispondere a eventuali convocazioni: "C'erano giocatori più bravi di me - spiega - Non è che senza la mia presenza, l'Italia si strappava i capelli, ero pure nei miei ultimi anni di carriera e con alle spalle qualche infortunio di troppo, causa stagioni passate a giocare spesso per gli impegni di Coppa. In quel momento ero alla Juventus e non mi pareva vero di giocare una volta a settimana. Lo trovai un modo per recuperare la miglior condizione atletica". 

Le proteste, assieme a Zambrotta, all'arbitro Moreno, nel Mondiale del 2002, contro la Corea (Getty)

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Sull'Italia di adesso, ha invece molta fiducia: "Sono sicuro che andrà al Mondiale". Quanto a Ventura, che conosce bene: "Le critiche sono esagerate e dettate - spiega - dal semplice fatto che lui è un uomo che insegna calcio. Ha bisogno di tanto lavoro sul campo. In 2-3 giorni, con i convocati, tutto questo non è possibile. Trovo la guida dell'Italia il giusto premio per lui e da una parte sono contento, ma resta un tecnico che ha bisogno della quotidianità dell'allenamento e quindi è un mister più da club che da Nazionale. Da Ct i compiti sono diversi". 

La carriera da allenatore di Zanetti inizia invece nel 2013 e resta in Toscana: i Giovanissimi del Pisa, poi del Prato, la guida della prima squadra del Pietrasanta e i Berretti della Cararrese. 

#1 - "La tua vita adesso: cosa fai, dove vivi, come si sviluppa la tua giornata?"
"Abito a Massa e sto allenando la Massese, in Serie D. La stagione è iniziata bene, come obiettivo abbiamo la vittoria del campionato". 

#2 - "I social network: li usi? Se sì, quali? Che rapporto hai oggi con i tifosi, tanto nella vita reale quanto a distanza, mediante la rete?"
"Non ho nulla, tranne whatsapp. Non ho mai usato altro, non sono mai stato appassionato di questi strumenti. Con i tifosi non ho mai avuto nessun rapporto particolare. Mi salutano, ci parliamo ed è piacevole ma il fatto è che quando smetti di giocare, quella del calciatore è una vita comune. Non che prima si è speciali, però adesso il quotidiano è il campo, i compiti del padre di famiglia".

#3 - "Una squadra, un compagno, un allenatore e un Presidente che ti è rimasto nel cuore"
"Scegliere una squadra è difficile, perchè io ho giocato in molti club di livello. Non me la sento di nominarne una soltanto. 
Lupatelli, Chiellini e Marchionni sono gli ex compagni con cui mi sento più spesso, senza nulla togliere agli altri. 
L'allenatore è Capello, colui che mi ha insegnato più cose e mi ha fatto fare il salto di qualità. Menziono anche Ranieri, perchè è lui che mi ha fatto esordire in A.
Il
 Presidente? Come per le squadre, è complicato scegliere tra Moratti, Della Valle Agnelli o Sensi: sono tutte fortissime personalità". 

#4 - "Quale l'aneddoto calcistico più folle, curioso, strano della tua carriera?"
"Non ho episodi particolari da raccontare, ho sempre imparato qualcosa sia dalle vittorie che dalle sconfitte. Quest'ultime non sono mai facili da metabolizzare, lì per lì ti dai tante giustificazioni. Tuttavia creano tanta rabbia, la stessa che ti dà la possibilità di migliorare e rimetterti in gioco". 

#5 - "In carriera chissà con quanti moduli di gioco sarai stato impiegato. Ma qual è il tuo preferito e perché?"
"Il 4-3-1-2, sia da giocatore che da allenatore. E' un modulo che permette, nel mio ruolo, di avere molti compagni vicini ma soprattutto di creare tante linee di passaggio e di potersi inserire in quelle avversarie". 

#6 - "Qual è il gol che avresti voluto segnare nella storia del calcio?"
"Senz'altro quello di Grosso al Mondiale tedesco del 2006. Vincere una competizione del genere con una tua rete dagli undici metri, credo sia il massimo per ogni giocatore". 

#7 - "C'è un rimpianto nella tua carriera? Oppure qualcosa che hai fatto ma che se tornassi indietro cambieresti?"
"Il 5 maggio 2002, resta il rimpianto dei rimpianti. Fa malissimo anche a distanza di anni. Fu una partita strana. Il pre-gara fu normale, come sempre, nessuna sensazione particolare. Eppure in campo fu difficile per svariati motivi, anzi: fu la gara più difficile della mia vita".

#8 - "Primo consiglio ai fantallenatori: un portiere su cui puntare questa settimana"
"Buffon".

#9 - "Secondo consiglio ai fantallenatori: un difensore su cui puntare questa settimana"
"Chiellini, anche se si fa ammonire spesso".

#10 - "Terzo consiglio ai fantallenatori: un centrocampista su cui puntare questa settimana"
"Pjanic".

#11 - "Ultimo consiglio ai fantallenatori: un attaccante su cui puntare questa settimana"
"Icardi".