Di squadre, nella sua vita da professionista, ne ha cambiate sei. Ma Giampaolo Pazzini ha legato proprio all'esperienza con l'Inter il ricordo più intenso. Quello dell'unico trofeo vinto in carriera, la Coppa Italia del 2011. E pensare che potrebbe non essere stato questo, sotto il profilo emozionale, il momento più intenso del suo anno e mezzo ai piedi del Duomo. Al debutto contro il Palermo a San Siro accade l'impensabile. Entrato nella ripresa, con i rosanero fino a quel momento padroni del punteggio (0-2) e del gioco, segna con una girata di destro il primo gol e di testa il raddoppio, poi si procura il rigore del definitivo sorpasso griffato Eto'o. Sembra l'inizio di un'ascesa prorompente, invece le cose vanno a peggiorare con Gasperini e non migliorano tantissimo al servizio di Ranieri. Peccato, specie perché con il successivo trasferimento al Milan nel primo anno torna a livelli altissimi, quasi come ai tempi in cui alla Sampdoria, in coppia con Cassano, compose uno dei tandem più prolifici ed efficaci nella storia recente blucerchiata e del nostro campionato. Storie vecchie ormai di qualche anno, il presente parla veronese. Pecchia lo ha escluso dai titolari in 5 delle prime 10 giornate di Serie A, ma contro l'Inter è pronto a farlo tornare dal primo minuto. Sperando, perché no, di confidare nella spietata legge dell'ex.


Di avvelenato, nel caso di Paolo Cannavaro, non c'è davvero nulla. Anzi: napoletano di nascita, tifosissimo degli azzurri da sempre, il centrale del Sassuolo nell'estate del 2006 coronò il sogno di giocare per la squadra della sua città, un obiettivo solo accarezzato nel 1998, suo primo anno da professionista. Dalla B subito il salto in A, poi un continuo crescendo, fino ai successi con Mazzarri in panchina coronati con la conquista della Coppa Italia nel 2012 e della costante partecipazione alla fase a gironi di Champions League. 276 presenze complessive e 9 gol, sesto posto tra i giocatori con più apparizioni nella storia del club partenopeo. Quando lasciò Napoli nel gennaio 2014, con direzione Sassuolo per giocare con continuità, una parte del suo cuore rimase per sempre all'ombra del Vesuvio. Dove tornerà domenica pomeriggio, per riassaporare l'aria di casa, rivedere i suoi amici, rivivere con gli occhi pieni di nostalgia quei momenti indelebili impressi nella sua mente. Perché il San Paolo è e resterà sempre il tempio delle sue notti magiche.

Pazzini contrastato da Vidal
(Inter-Juventus 1-2 - 29 ottobre 2011)

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Cannavaro celebra il gol del raddoppio sotto il diluvio
(Napoli-Catania 2-0 - 2 febbraio 2013)

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Nel nostro "futuristico" 3-2-3-2 in porta troviamo Cristian Puggioni: per lui quattro anni al Chievo proprio prima di passare a Genova, sponda Sampdoria.


Difesa a tre completata da Fabrizio Cacciatore (solo 26 partite giocate in A in Liguria) e Mattia De Sciglio (fresco ex rossonero, prodotto del vivaio milanista e trasferitosi alla Juventus dopo sei stagioni e tante promesse non mantenute).

Centrocampo a due composto da Danilo Cataldi (cresciuto nelle giovanili della Lazio, 47 apparizioni e 2 reti coi biancocelesti in A) e Daniel Bessa (anche lui sfornato dal vivaio dell'Inter, senza però mai esordire in prima squadra).

Terzetto di trequartisti formato da Cristiano Lombardi (18 partite e 1 gol nella Capitale), Marco Borriello (ben 31 gol totali in campionato col Genoa) e Mattia Destro (giallorosso dal 2012 al 2015).

In attacco al fianco di Pazzini c'è Alberto Paloschi (2 gol in 6 mesi col Grifone, peraltro siglati entrambi nel clamoroso 4-3 in rimonta contro la Roma del 20 febbraio 2011).

Top 11 Fanta-Ex - 11a giornata

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C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.