Dimenticare l'ultima sconfitta e voltare pagina per non lasciare sfuggire quell'obiettivo europeo che una volta materializzato non può essere mancato. È questo il fulcro della sfida del Ferraris che vede scendere in campo la Sampdoria di Giampaolo contro l'Udinese di Oddo, per un match che rappresenta un crocevia fondamentale per il prosieguo della stagione delle due compagini. Il pari non serve a nessuno, ma mantiene vivo il sogno, perdere vuol dire ridimensionarsi e nessuna delle due squadre può permettersi un simile stop. L'imperativo, quindi, è univoco: vietato sbagliare!

Giampaolo scioglie il ballottaggio relativo alla presenza di Zapata dal 1' e nel 4-3-1-2 marchio di fabbrica preferisce Caprari al colombiano di fianco a Quagliarella. In posizione da trequartista c'è quindi Ramirez, assist-recordman del torneo ad oggi, coadiuvato dal trio Barreto, Torreira, Linetty a centrocampo. In difesa Murru e Bereszynski sugli esterni, con Silvestre e Ferrari dinanzi a Viviano

Chi rivoluzione nettamente il fronte offensivo è Oddo che nel 3-5-2 canonico, con Lasagna infortunato e il solo Maxi Lopez arruolabile, rinuncia all'argentino e schiera De Paul come falso nueve con Jankto ad assisterlo in avanti. Widmer e Ali Adnan presidiano le fasce di centrocampo; Samir, Danilo e Stryger il trio difensivo col compito di coprire Bizzarri.

Terminate le formalità di rito, inizia il primo tempo. Subito Samp e subito Caprari ma Samir è un muro e l'azione offensiva è chiusa in angolo. Ci prova l'Udinese da calcio piazzato con Samir che colpisce in equilibrio precario e trova il palo. Il Doria si salva e replica sull'asse Murru-Caprari ma il tiro di quest'ultimo termina ben lontano dai pali difesi da Bizzarri. Il match si incattivisce e fioccano i gialli, ma quando tutto sembra portare al pari, al 35' è la Samp a passare con Silvestre che approfitta di un batti e ribatti nell'area avversaria e trova il colpo vincente che vale il vantaggio dei suoi. L'Udinese è tramortito e non riesce a reagire, salvo un buon ribaltamento orchestrato da De Paul e concluso malamente da Widmer. Non accade più nulla, termina qui la prima frazione di gioco. 

Inizia la ripresa e subito con un cambio: il claudicante Danilo, per un fastidio muscolare, lascia il campo in favore di Angella. Al 10' la Samp recrimina per un tocco di mano in area friulana dello stesso Angella e sul ribaltamento di fronte Fofana semina il panico nella retroguardia doriana e colpisce di destro prendendo in pieno la traversa. Le squadre sono cariche e il gol pare essere nell'aria, ma le occasioni latitano nonostante gli ampi spazi concessi. Girandola di sostituzioni e squadre totalmente rivoluzionate rispetto a come in campo dall'inizio, Udinese che ci prova e Samp che sfrutta le ripartenze e proprio al 35' Zapata prende la scena e sigla uno dei gol più belli del torneo: parte dalla propria metà campo salta un intervento friulano, resiste alla corsa di Fofana e si invola verso la porta avversaria; con il solo Bizzarri davanti, dopo una corsa di 70 metri rinuncia alla potenza e trova il colpo sotto che si concretizza in una pennellata che va a insaccarsi nel set per il 2-0 che stende un velo definitivo sul match. Nei 7' di recupero Ali Adnan trova il cross deviato da Silvestre che vale il gol del 2-1, ma passata la paura, dopo un timido tentativo di Maxi Lopex, termina qui la gara, Sampdoria-Udinese 2-1. 

Il solo gol di Zapata vale il prezzo del biglietto e sancisce il 2-1 finale in favore della Samp, per un Doria che va a 44 punti in classifica staccando momentaneamente il Milan. Per l'Udinese una gara dove la fortuna non ha certo aiutato, complici anche i due legni colpiti, ma che manifesta la terza sconfitta consecutiva con un solo gol all'attivo, il sogno Europa si allontana mestamente, si deve reagire, ma allo stato pare tutt'altro che semplice.