In un calcio sempre più tattico, votato al gioco posizionale, con spazi congestionati e difese super attente che studiano per giorni i propri avversari prima di ritrovarseli davanti, sta diventando sempre più difficile trovare giocatori capaci di saltare l'uomo, creando quella famosa "superiorità numerica" che è stata una chiave tattica fondamentale nei decenni scorsi. Diversi giocatori, inoltre, sono stati ormai indottrinati, dai loro allenatori, con la cultura del singolo al servizio della squadra, senza variazioni sul tema tattico, come un'orchestra che segue un singolo spartito senza alcuna possibilità di tirar fuori la nota giusta che apra nuove strade.

In Europa c'è però un nugolo di giocatori che ha deciso di resistere, col nobile intento di non far scomparire l'arte del dribbling, da sempre una delle più pure ed istintive, dai palcoscenici che contano. In Serie A è il Papu Gomez il migliore per dribbling riusciti a partita: l'argentino dell'Atalanta ne completa una media di 3.4 a partita (fonte dati Opta). Subito dietro di lui Douglas Costa e Dybala, altri due sudamericani (il Sud America resterà per sempre il miglior esportatore di dribblomani), che lasciano sul posto gli avversari rispettivamente 3.2 e 2.6 volte a partita. La prestazione dell'ex Bayern Monaco è particolarmente significativa, visto il minutaggio ridotto rispetto agli altri membri del podio. 

In Premier League domina la classifica Eden Hazard, che realizza la bellezza di 4.8 dribbling a partita incastrandoli in un sistema di gioco piuttosto rigido come quello di Conte, dove però l'abilità in ripartenza dei singoli fa tutta la differenza del mondo. Dietro di lui una coppia di golden boys direttamente dalle due squadre di Manchester: Leroy Sanè e Paul Pogba, pur in contestici tattici e con caratteristiche fisiche diverse, effettuano entrambi 2.8 dribbling a partita, numero che rende ancor più apprezzabile, sia dal punto di vista statistico sia dal punto di vista tecnico, la prestazione di Hazard. 

In Spagna, come ci si poteva tranquillamente aspettare, è Lionel Messi il re indiscusso del dribbling: la Pulga ne realizza la mostruosa cifra di 5.3 a partita, confermandosi uno dei migliori in Europa su questo fondamentale, scavando un solco incolmabile con qualsiasi altro calciatore spagnolo, visto che quelli che gli si avvicinano di più, Goncalo Guedes e Banega, sono fermi a "solo" 2.3 dribbling a partita.

Un giovane Messi sdraia per terra mezza squadra avversaria.

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La Bundesliga si conferma ancora una volta un campionato dai numeri piuttosto bassi, visto che al primo posto della classifica troviamo un inaspettato (per ruolo e compiti) Naby Keita, che completa 2.8 dribbling a partita, seguito da Pulisic (2.6) e Forsberg (1.9). 

In Ligue 1, infine, troviamo il re europeo dei dribbling: è Neymar, che ne porta a compimento l'imbarazzante cifra di 7.1 a partita (poveri difensori avversari...). A distanze siderali tutti gli altri, da Thauvin (3.5) a Mbappè (3.2), autori comunque di ottime prestazioni individuali che si ridimensionano solo a cospetto del rendimento del capofila. 

Oplà. Palla di qui, giocatore avversario di là.

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Ogni fine settimana, i nostri fantallenatori sono chiamati a misurarsi con avversari più o meno forti (e fortunati..), con un unico obiettivo nella mente: la vittoria. Che sia la prima o l'ultima giornata, poco importa. La vittoria è il traguardo che tutti inseguono, anche quando il fantacalcio non è più solo nazionale.

Con l'introduzione delle Euroleghe, lo spettro delle variabili da prendere in considerazione per i fantallenatori è sicuramente più ampio e variegato rispetto a quello della sola Serie A, campionato che in molti conoscono come le proprie tasche.

Uno dei modi principali per mettere ordine in questo caos complessivo è quello di affidarsi ai numeri, spesso freddi e di difficile interpretazione, ma che costituiscono un punto di riferimento importante quando si parte per una nuova avventura. Ed è proprio in questo contesto che lo Stat Corner formato europeo può diventare una risorsa preziosa per tutti i fantallenatori attenti alle statistiche ed alla loro interpretazione.