La ventisettesima giornata potrebbe rappresentare un clamoroso punto di svolta nella corsa allo Scudetto 2017/18. Nel secondo anticipo del sabato la Juventus è riuscita a trovare tre punti pesantissimi, grazie ad una rete di Paulo Dybala a quindici secondi dal triplice fischio. Il gol del numero dieci bianconero non può non aver avuto ripercussioni sulla banda di Sarri che, poche ore più tardi è caduta sotto i colpi della Roma di Di Francesco, nonostante il vantaggio iniziale siglato da Insigne.

Ora, quando mancano undici giornate alla fine, l'aspetto psicologico può assumere una valenza ed un peso totalmente nuovi rispetto alle precedenti giornate. Solo con una grandissima reazione gli uomini di Sarri potranno continuare a lottare per il loro sogno, sublimandosi in un Bellerofonte per cercare di sconfiggere la propria Chimera travestita da zebra. Eppure i segnali che riesce a mandare la squadra di Allegri, nonostante una prestazione relativamente negativa, lasciano indurre il pensiero che il tricolore possa prendere per la settima volta di fila la strada di Torino. Per quanto Hamsik e soci siano portatori di un calcio spettacolare ed incisivo, la squadra di Allegri riesce a dare sempre la sensazione di un maggiore solidità mentale, regalata dall'abitudine a vincere, portata dai sei Scudetti consecutivi, uniti ai trionfi in Coppa Italia ed alle ottime prestazioni regalate sui palcoscenici europei.

La partita dell'Olimpico di ieri è forse uno degli esempi più eclatanti della maggior forza mentale della Juventus. In casa del miglior attacco del campionato i bianconeri sono scesi in campo con grande umiltà ed applicando anche un discreto turn-over. Per bloccare le iniziative di Luis Alberto ed Immobile Allegri ha infatti optato, almeno inizialmente, per una difesa a tre, rinunciando a Chiellini in ottica Champions League, ed affidando le corsie esterne a Lichtsteiner ed Asamoah, mentre in attacco l'acciaccato Mandzukic avrebbe dovuto aprire i varchi per le rapide incursioni del rientrante Dybala. Per quanto riguarda l'aspetto difensivo la tattica messa in piedi dal tecnico bianconero ha funzionato alla perfezione, mentre non si può dire altrettanto della fase offensiva. Allegri però si era preparato la soluzione di riserva: approfittando della stanchezza dei padroni di casa, reduci dai 120' di Coppa Italia, il tecnico juventino ha mandato in campo nella ripresa forze fresche del calibro di Douglas Costa prima ed Alex Sandro poi. I cambi non hanno portato un gioco spumeggiante come quello dei partenopei, ma sicuramente hanno messo in maggiore apprensione la retroguardia laziale, anche se i pericoli veri e propri per Strakosha hanno continuato a scarseggiare. Alla fine, come nel derby di Torino di qualche mese fa, la zampata del campione ha fatto nuovamente la differenza: numero di Dybala in area di rigore avversaria e diagonale che non lascia scampo al portiere dei padroni di casa, il tutto mentre all'esterno del San Paolo già si celebrava, improvvisamente, il pareggio a reti bianche.

Il prossimo turno sembra, almeno sulla carta, essere più favorevole agli uomini di Allegri: la Juventus ospiterà l'Udinese tra le mura dello Stadium, mentre il Napoli farà visita all'Inter in quel di San Siro. La ventottesima giornata sarà dunque un banco di prova fondamentale per i partenopei: se riuscissero a far risultato contro i nerazzurri potrebbero gettare nuovamente la pressione addosso ai bianconeri che dovranno andarsi a giocare il recupero contro l'Atalanta pochi giorni più tardi. Nel caso in cui Mertens e compagni non dovessero invece riuscire a dimostrare questa maturità la Juventus, a meno di suicidi sportivi, avrebbe l'occasione di dare una svolta decisiva a questo campionato.