La vita da ex di Fabio Quagliarella, invece, è stata un'immensa altalena. Prima gli insulti, pesanti e ripetuti nel corso degli anni, per via di un tradimento insopportabile. L'affronto più grande per un tifoso del Napoli: lasciare la maglia azzurra per andare alla Juventus. Con l'aggravante di essere figlio della stessa terra. Qualche mese fa, per fortuna, la verità è venuta a galla. Una verità amara, tragica, incredibile solo a pensarla. Così come è incredibile pensare che il diretto interessato sia riuscito a tenerla celata per così tanto tempo, senza far trapelare niente di niente, in attesa di un lieto fine che sembrava non arrivare mai, ma che poi ha sconvolto tutti, donando giustizia e restituendo l'attaccante alla gente che lo ama. Che ora non chiede molto: riportare all'ombra del Vesuvio il suo beniamino. Quello degli undici gol nell'unico campionato vissuto a casa sua. Dove, però, la vita privata lo tartassava al punto da essere diventata un peso insostenibile. La Sampdoria se lo tiene stretto, lui più volte ha detto di stare bene a Genova, sta vivendo una seconda giovinezza e i numeri lo dimostrano. Ma in cuor suo tornare a Napoli, con indosso la 'sua' casacca, sarebbe la giusta ricompensa per chiudere al meglio un cerchio disgraziato. Basta guardarlo negli occhi: se lo merita davvero.
Difesa a tre composta da Davide Astori (ben sei stagioni con la maglia del Cagliari), Medhi Benatia (un solo anno nella Capitale, prima del trampolino Bayern Monaco) e Ivan Strinic (utilizzato col contagocce nelle sue stagioni col Napoli).
Centrocampo a quattro di lusso completato da Bryan Cristante (cresciuto nelle giovanili del Milan, per lui anche un gol in A coi rossoneri), Franck Kessie (esploso l'anno scorso proprio a Bergamo) e Giacomo Bonaventura (130 presenze e 23 centri con l'Atalanta).
Tridente che insieme con Quagliarella prevede Andrea Petagna (appena tre spezzoni di partita a Milano) e Duvan Zapata (due stagioni in azzurro, entrambe vissute all'ombra di Higuain).
C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.
Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".
Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.