AGGIORNAMENTO ORE 13.23 - Sono arrivate anche le prime parole di Gravina, presidente della Lega Pro, e Sibilia, della Lega dilettanti. Confermata l'assemblea elettiva entro 90 giorni. 

AGGIORNAMENTO ORE 12.39: Tavecchio si è dimesso. Il Consiglio Federale è iniziato alle 12.20 circa, con le ultime parole pronunciate prima dell'inizio da Tommasi. Dalle 9 la Lega Dilettanti si era riunita, e probabilmente la spaccatura è arrivata proprio lì, dove invece Tavecchio pensava di poter ottenere consensi. Secondo quanto riportato da Sky, queste sarebbero state le parole di Tavecchio al Consiglio: "Ambizioni e sciacallaggi politici hanno impedito di confrontarci sulle ragioni di questo risultato. Ho preso atto del cambiamento di atteggiamento di alcuni voi".

Niente dimissioni, dunque, per Tavecchio. Ieri Repubblica parlava dell'intenzione del Presidente Federale di lasciare, durante il summit di oggi a Roma (che inizierà alle 12), ma sia la FIGC stessa che il diretto interessato, intervistato da 'le Iene', hanno smentito. Spazio al consiglio federale, quindi, e alle sue valutazioni: di certo contro Tavecchio si schiereranno l'Assocalciatori di Tommasi e la Federazione calcio a 5, oltre al Coni di Malagò (qui le sue ultime dichiarazioni). Decisiva sarà la posizione della Lega Pro di Gravina, che a caldo aveva confermato il suo sostegno ma che stando alle ultime potrebbe cambiare fronte ("Non so se Tavecchio avrà i numeri, noi non lo abbiamo votato, siamo stati sempre molto critici ma abbiamo sempre rispettato il ruolo", ha dichiarato stamane).

Con Tavecchio, invece, molti dei consiglieri dei dilettanti e l'Aiac di Ulivieri. In bilico il solo Cosimo Sibilia, presidente di LND, che però ha smentito notizie di spaccature.

In dubbio anche il "progetto" Ancelotti, che avrebbe chiesto di coordinare l'intero pacchetto delle Nazionali, dall'Under 17 in su, un po' sulla falsariga di quanto proposto a Lippi qualche anno fa. L'ex tecnico del Bayern, che in queste ore ha ricevuto anche una chiamata da Madrid, dove vorrebbero il clamoroso ritorno, non è però l'unico nome caldo di Tavecchio, che vuole giocarsi la carta del futuro CT come asso nella manica per superare anche questa crisi, e poter quindi confermare il suo attuale mandato, valido sino al 2020.