Una situazione in fase di stallo. Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha parlato al termine della riunione della Giunta da lui indetta; c’è stato un confronto, ma nessun passo avanti, soprattutto a causa di uno statuto, quello della FIGC, che lascia poco margine d’azione: "La mia posizione è sempre quella di commissariare la Federcalcio, ma c'è un problema formale, i pezzi di carta. Così come sono scritte le regole, se noi oggi avessimo portato in Giunta una delibera di commissariamento della FIGC saremmo stati oggetto di un ricorso da parte di questi signori che vogliono evitarlo: un ricorso che avrebbe grande possibilità di successo. E io non posso esporre il Coni a questo rischio”.

Malagò ha proseguito: ”Sarebbe da persone non serie fare finta che non sia successo niente, sotto questo punto di vista la mia posizione è netta, se volete categorica: il calcio italiano va riformato. E non si può che passare da un commissariamento lungo e con poteri ampi, perché il male è profondo ed ha radici anche di carattere statutario. E questo statuto della FIGC, secondo il mio punto di vista e di tutta la Giunta, è uno statuto che di fatto impedisce di riformare il calcio”.

Ora si prospetta un’assemblea della Lega di Serie A, per fare in modo di sbloccare la situazione: “Se entro l'11 dicembre non si arriva a dama, il commissariamento di Tavecchio non può essere procrastinato, perché si andrebbe nella straordinaria amministrazione: il presidente dimissionario deve limitarsi all'ordinaria amministrazione. In questo caso riconvocheremmo la Giunta e prenderemmo le decisioni conseguenti".