L'Atalanta dà un calcio alla crisi di risultati e si impone con forza per 3-1 sul Crotone. Gara mai in discussione e chiusa nel primo tempo con Petagna, Kurtic e Gomez. Prima del gol si Simy, espulso Kessiè per un fallaccio.

Sfida delicata a Pescara, con il Crotone che, in attesa di tornare allo Scida, è a caccia della prima vittoria stagionale. Non va meglio all’Atalanta, alle prese con una situazione di classifica difficile e con un Gasperini assolutamente in discussione. A proposito, faranno discutere le scelte del tecnico ex Genoa, che manda in panchina Paloschi e Pinilla e si affida alla stazza di Petagna, con Gomez a supporto. Nicola sceglie l’artiglieria pesante, schierando Trotta, Falcinelli e Palladino nel tridente.

Il coraggio di Gasperini viene da subito premiato con Petagna che prima serve l'accorrente Kurtic (respinta efficace di Cordaz), poi si mette in proprio, salta nuovamente un imbarazzante Dussenne e fulmina Cordaz con un preciso sinistro sul secondo palo. Il Crotone fatica a riprendersi e l'Atalanta sfiora il raddoppio con Ferrari che salva sulla linea la conclusione di Gomez. Il raddoppio è nell'aria e si concretizza al 40' con Cordaz che si scontra con Dussenne e Kurtic che si ritrova la palla addosso. Nel recupero arriva anche il 3-0, con Gomez che si accentra e trova l'incrocio dei pali con destro al fulmicotone.

Nella ripresa Nicola toglie Trotta e Sampirisi, puntando su Tonev e Rodhen. I bergamaschi tengono in mano la gara, con i pitagorici che non riescono mai a pungere e creare problemi a Berisha. Al 62' sciocchezza di Kessié che entra con il piede alto sul ginocchio di Dussenne e finisce anzitempo la gara. Nicola prova il miracolo: fuori Crisetig e dentro Simy. Nonostante la superiorità numerica è sempre l'Atalanta a tenere la sfera, a legittimare la differenza tecnica fra le due squadre. Nel finale di gara Simy trova il suo primo gol in Serie A sfruttando la torre di Falcinelli. A questo punto si accende il Crotone, ma ormai è tardi, con direttore di gara che, dopo 5 minuti di recupero, decreta la fine delle ostilità.