Un innamorato dello sport. Così si definisce il giornalista Luca Calamai, fiorentino, vice direttore della Gazzetta dello Sport e giornalista da trent'anni. "Non solo calcio – aggiunge – nella mia famigia lo sport ha accompagnato tanti nostri momenti, è una parte delle nostre vite". Sposato, ha due figli: uno gioca a basket, l'altro in Lega Pro.

#1 - Un commento su quanto espresso dal campionato fino ad ora

"La Juve è risultata la più forte, rispettando il pronostico. Credo che il Napoli sia migliore di quello che pensavo: non ha sofferto troppo il dopo Higuain e i gol che garantiva l'argentino sono ora ridistribuiti fra più giocatori. Credo che diventerà l'anti-Juve. Il calcio milanese invece, per motivi diversi, non ha ancora trovato un'identità".

#2 – Chi la sorpresa, sia per quanto riguarda un giocatore che una squadra?

"Il Genoa. Quest'anno Preziosi non ha smembrato la squadra, manetenendo l'asse portante, quella che va da Perin a Pavoletti. Per quanto riguarda il giocatore, tre partite sono troppe poche, ma mi ha stupito Milik nel suo compito impossibile di erede di Higuain. Forse non ha vissuto quel Napoli, forse per incoscienza e bravura, ma sta davvero facendo bene. Sì, lui mi ha sorpreso".

Milik, autore di due reti in tre gare di campionato (Getty)

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#3 - Quando e come è nata la passione per il giornalismo sportivo? E quando ha deciso di farne un lavoro?

"È nata con mio padre, ha lavorato anche lui alla Gazzetta e questo fattore non può che avermi dato dei vantaggi nell'avvicinarmi a questo mondo, ho sicuramente trovato in partenza porte più facili da aprire. Tuttavia una volta era molto più facile cominciare il mestiere, diventato una professione quando ho iniziato a lavorare per "Paese Sera".

#4 - Ci racconti un aneddoto curioso vissuto in sala stampa

"Nulla di curioso, semmai un episodio che mi ha accresciuto sia dal punto di vista professionale che di vita. Si tratta del ritorno a Firenze, dopo la finale di Coppa Uefa ad Avellino tra Juventus e Fiorentina, nel maggio del '90. Lì ci fu una commistione tra giornalista e tifoso. Guardare negli occhi la delusione di chi c'era mi ha fatto capire come lo sport sia in grado di produrre una grande ricchezza di sentimenti, di portare le emozioni alla massima potenza. Era poi una sera particolare, Baggio stava per trasferirsi alla Juventus".

#5 - Quale evento sportivo avrebbbe voluto raccontare ai suoi lettori?

"Un'Olimpiade, magari Atene 2004, un ritorno alle origini. Mi piacerebbe molto vivere il clima dei Giochi dove il contatto con l'atleta è molto più stretto. Il Mondiale è un altro tipo di esperienza, una prosecuzione altrove del nostro lavoro quotidiano con il calcio. È proprio il contorno a fare la differenza tra i due eventi".

#6 - Che rapporto ha con i social? Li usa solo per lavoro o anche per interagire con i follower?

"Twitter è quello che uso di più perchè lo trovo un social formidabile dal punto di vista lavorativo. Ti dà spunti e indicazioni prima degli organi ufficiali. Inoltre mi piace la sintesi, l'obbligo alla stessa che rispecchia anche il mio modo di comunicare. Interagisco coi follower ma reputo più che altro twitter una vera agenzia d'informazione in continuo movimento".

#7 - C'è un collega di una testata concorrenziale che ammira e vorrebbe portare a lavorare con lei?

"Trovo ingiusto fare un solo nome. Ce ne sono molti e a volte ho con loro rapporti di amicizia che canno oltre il lavoro".

#8 - Primo consiglio ai fantallenatori: un portiere su cui puntare questa settimana

"Reina del Napoli".

#9 - Secondo consiglio ai fantallenatori: un difensore su cui puntare questa settimana

"Gonzalo della Fiorentina".

#10 - Terzo consiglio ai fantallenatori: un centrocampista su cui puntare questa settimana

"Bonaventura del Milan".

#11 - Ultimo consiglio ai fantallenatori: un attaccante su cui puntare questa settimana

"Immobile della Lazio, perchè il Pescara lascia giocare e quindi farà bene".