di Alan Bisio

 

Dove sono gli ultrà? Di questi tempi, a Roma, si canta più in Questura che in curva. Ormai abituati a giocarsi la stracittadina alla luce del sole, prosegue la protesta dei supporter giallorossi: poche anime allo stadio (meno di trentamila), nessuno a manifestare fuori dall'Olimpico e forze dell'ordine impegnate, dopo il cappuccino della domenica, a perquisir le abitazioni delle frange più estreme delle tifoserie. Il volume della romanità del derby numero centoquarantatré in Serie A è drasticamente abbassato dai guai fisici del trittico di capitani agli ordini di chi, un derby contro la Lazio, non l'ha mai perso. Out Pupone e DDR (figurava fra i convocati), solo futuro futuro Florenzi s'accomoda in panchina e sembra pronto per giocare uno spezzone.

 

PRIMO TEMPO - Non la più facile delle partite per un fischietto, immaginate dover decidere le sorti di un contatto - falloso - fra Gentiletti e Džeko a cavallo dell'area di rigore dopo otto minuti di gioco. Il fallo dell'argentino avviene fuori area, Tagliavento indica con decisione il dischetto. Dagli undici metri il numero nove giallorosso trasforma centralmente per l'1-0 che resisterà per tutta la prima frazione. La gara che doveva essere degli esterni non delude le aspettative, e se Garcia ne schiera perfino tre (Salah e Gervinho ali pure e Iago spesso a ripiegare in mediana), Pioli può smoccolare per tunnel a Vainqueur e bolide sulla traversa dello sfortunato Felipe Anderson. Il conto dei legni è pareggiato da Nainggolan dopo due ottime chance sprecate da Džeko e Djordjevic a porte sguarnite.

 

SECONDO TEMPO - Superata di poco l'ora sul cronometro, Gervinho, il migliore in campo, ringrazia Nainggolan per l'assistenza e irride Marchetti sul palo di competenza senza avvedersi della guardia morbida di Basta. 2-0. Il nervosismo cresce e Tagliavento placa i bollenti spiriti distribuendo equamente cartellini gialli. Luli?, però, avrebbe meritato il rosso diretto per un fallo spezza-caviglie su Salah, costretto ad uscire in barella dopo il trattamento del bosniaco. Manolas e Rüdiger si gasano a pettate volanti mettendo pezze agli errori dei terzini, vittime (anche) delle folate del neoentrato Keita. Garcia si sbraccia chiedendo il boato dei (pochi) tifosi presenti e dopo cinque minuti di recupero Tagliavento manda tutti negli spogliatoi.

 

Tre punti meritati per una Roma che, dopo Leverkusen, viaggia più leggera verso il doppio cammino a -1 dall'Inter capolista. Lazio eccessivamente timida, con un portiere che non pare più così affidabile ed una linea difensiva che senza de Vrij fatica a restare unita.

 

 

ROMA-LAZIO 2-0 (1-0)

MARCATORI: 10' Džeko (R), 63' Gervinho

ROMA (4-2-3-1): Szcz?sny; Torosidis, Manolas, Rüdiger, Digne; Vainqueur (73' Keita S.), Nainggolan; Gervinho (81' Iturbe), Salah (58' Florenzi), Iago; Džeko. All.: Garcia

LAZIO (3-4-2-1): Marchetti; Basta, Mauricio, Gentiletti, Radu (68' Keita B.); Parolo, Biglia, Luli?; Candreva (81' Matri), Djordjevic (62' Klose), Felipe Anderson. All.: Pioli