Non un impegno banale, quello rappresentato dalla Juventus a caccia dell’ufficialità del suo ottavo scudetto consecutivo dopo la delusione in Champions League, per la Fiorentina, opposta ai bianconeri prima di tuffarsi nella semifinale di coppa Italia giovedì prossimo contro l’Atalanta. Dell’anticipo di Torino ha parlato in conferenza stampa l’allenatore viola Vincenzo Montella, facendo il punto del periodo che attende la squadra: “Siamo all'inizio di un nuovo percorso, sto conoscendo i giocatori. Ora abbiamo la gara con la Juve e poi la Coppa Italia con l'Atalanta. La gara con la Juve è un qualcosa a cui Firenze tiene molto, così come la gara di Bergamo. Da professionista devo preparare la partita per tentare di vincerla, senza pensare all'avversario e alla sua giornata in funzione del finale di stagione”.

Spazio al ricordo del 4-2 in rimonta: “Oggi ho visto qualche ritaglio di giornale di quella giornata memorabile. Questa è la dimostrazione che nel calcio tutto è possibile. Fu una giornata stupenda".

Montella non si aspetta una Juventus abbattuta: "Affrontiamo una squadra forte, che da anni vince in Italia. E' abituata a combattere e rialzarsi. Le grandi società sanno voltare pagina velocemente. Mi aspetto una Juve delusa, ma feroce. Sicuramente nessuno si aspettava un ko così, ma la Juve ha fatto anche due finali di Champions, non molte squadre in Europa hanno fatto così bene“.

Il tecnico non esclude aggregati dalla Primavera: "In Primavera ci sono tanti prospetti interessanti. Qualcuno potrà salire in prima squadra ma non faccio nomi. Mancano ancora due allenamenti".

A proposito di giovani e progettualità, continua a tenere banco il modello Ajax: "Per ottenere i risultati dell'Ajax serve pazienza. Si parte dal settore giovanile e non bisogna guardare nell'immediato ai risultati. Da sette o otto anni non facevano risultati in Europa e nessuno ha detto nulla. Le squadre vincenti si costruiscono nel tempo, perché nella crescita ti accorgi chi è adatto e chi no, quello che serve alla squadra. Alla Fiorentina c'è voglia di costruire e avere un'identità".

Su Chiesa, e sul suo predecessore Bernardeschi, sabato avversario: "Per me Chiesa è un calciatore moderno che può giocare nelle migliori squadre d'Europa, che siano Juventus, Tottenham, Liverpool o City. Non dimentichiamoci però che Federico è un giocatore della Fiorentina e lui si deve abituare alle voci di mercato, ma lo sta già facendo molto bene. Bernardeschi?L’ho fatto debuttare io da giovanissimo poi ebbe un infortunio al malleolo. C’è chi matura un po' prima o un po' dopo: se non sei convinto che un giovane possa avere futuro non lo fai debuttare così da giovane".

Sulle due sfide ravvicinate: ”Il pensiero va anche all'Atalanta. Ma Juve e Atalanta giocano in modo completamente differente, quindi dobbiamo ragionare una gara alla volta. Avremo comunque cinque giorni per recuperare e preparare la sfida, un tempo sufficiente. E poi non mi piace come indole cambiare troppi giocatori. Certo è che qualcuno potrebbe riposare sabato".

Montella tranquillo sulla tenuta fisica di Chiesa: "Per il fisico che ha può giocare più gare di seguito. Certamente essendo un calciatore moderno può ancora crescere. Il fisico di un ragazzo giovane recupera molto prima rispetto a quello di un vecchietto”. Poi il tecnico parla delle condizioni generali del gruppo: “A parte Pjaca, si stanno allenando tutti. Qualcuno magari deve recuperare la forma fisica migliore. Benassi? E’ un giocatore importante per me e per la Fiorentina. Domenica contro il Bologna ho fatto altre scelte per via dell'equilibrio di squadra, ma resta un giocatore che ci darà una grossa mano in questo finale di stagione".

Sia con la Fiorentina che con il Milan Montella sa come si batte la Juventus: ”Il 2-1 in Coppa a Torino con doppietta di Salah, alla Fiorentina, fu memorabile anche se non riuscimmo a concretizzare al ritorno. Vincere un trofeo con il Milan è stata una grande soddisfazione da allenatore".

Il retroscena sull’ipotesi Ronaldo in rossonero: "Si parlò della possibilità che venisse al Milan, ma non ci ho mai creduto fino in fondo. E' una bella lotta decidere se lui o Messi è il più forte del mondo. La tensione che leggi negli occhi di CR7 prima di ogni partita è fantastica: è un punto di riferimento per tutti quelli che vogliono fare il calciatore".