Contro la Roma, probabilmente, qualcosina in più era legittimo aspettarsela. E non soltanto per ovvi motivi ambientali o per astrusi, ma forse fino ad un certo punto, motivi di confronto con Zaniolo, rimpianto dell’Inter che, sino a questo momento, con Radja Nainggolan sembrerebbe aver vinto una scommessa a metà. 

Perchè se da un lato i numeri dell’esperienza nerazzurra del belga sono ottimi, dall’altro è incontrovertibile di come, tra infortuni e prestazioni deludenti, Nainggolan sia stato il grande assente dei big match stagionali dell’Inter. 

Il belga non c’è stato nelle sfide di Champions contro il Barça in Spagna e in quella decisiva contro il Psv a San Siro, così come in Europa League nel doppio confronto con l’Eintracht. Ma anche in campionato le assenze del Ninja hanno avuto la loro parte: Lazio, Roma e Juve sono state saltate per infortunio, ma anche il Napoli - partita decisa poi dal gol di Lautaro allo scadere - venne saltata per motivi disciplinari, i messaggi audio in cui il giocatore, senza troppi mezzi termini, prometteva ad un amico che avrebbe fatto di tutto per tornare a Roma. Senza considerare che il derby dell’andata finì dopo mezz’ora per uno scontro di gioco con Biglia e quello del ritorno è stato visto soltanto dalle tribune. 

Contro la Roma sarebbe stata allora l’occasione per rilanciarsi, anche se la prestazione è stata tutto sommato deludente. E Spalletti, ad un certo, ha preso una decisione: via il Ninja, dentro Icardi con Lautaro in versione trequartista. Che possa essere anche la soluzione delle prossime 5 gare?