Già contro la Lazio erano suonati allarmanti campanelli d'allarme, ma alla fine la clamorosa disparità tecnica aveva avuto il sopravvento permettendo a Ronaldo e compagni di portare a casa i tre punti, allungando a +11 sul Napoli secondo. Nella sfida di Coppa Italia però queste avvisaglie sono diventate roboanti verità con Zapata che ha messo a ferro e fuoco la retroguardia juventina facendo il bello ed il cattivo tempo senza troppi sforzi.

Ma se un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova e la partita di ieri sera contro il Parma ha certificato che in questo periodo qualcosa non gira a dovere nella formazione di Allegri.

Pronti via e il Parma appare più pimpante, arrivando più volte alla conclusione nei primi venti minuti di gara. Capita l'antifona i bianconeri aumentano il numero di giri e diventano totalmente padroni del campo, cogliendo prima un palo con Khedira e poi trovando giustamente la rete del vantaggio al 37' grazie ad una conclusione di Cristiano Ronaldo che diventa imparabile per Sepe dopo una deviazione di Iacoponi. Dopo essere andati al riposo in vantaggio di una rete gli uomini di Allegri riescono a trovare anche il doppio vantaggio con Rugani dopo un'azione prolungata con il difensore pronto a girare il pallone in porta dopo un tocco di testa errato del solito numero 7 bianconero.

A questo punto però si iniziano ad avere i primi sospetti che la Vecchia Signora possa aver clamorosamente abbassato la propria soglia di attenzione. Neanche due minuti dopo la rete di Rugani il Parma accorcia le distanze, su un cross di Kucka dalla trequarti Barillà si ritrova completamente libero all'interno dell'area di rigore bianconera, senza essere seguito da Cancelo e con Khedira ad una distanza importante il numero 17 gialloblu ha tutto il tempo di prendere la mira ed incrociare di testa sul palo più lontano, senza lasciare a Perin la possibilità di intervenire. A riportare la partita in una bolla di "normalità" è ancora Cristiano Ronaldo che 180 secondi dopo il gol di Barillà segna la sua seconda rete personale, anche lui con un colpo di testa, saltando molto più in alto del suo marcatore e schiacciando il pallone a terra.

Sulla carta il 3-1 avrebbe dovuto segnare il punto di chiusura della partita a favore dei padroni di casa, invece è proprio in questo momento che iniziano i problemi. Il primo pericolo arriva da Inglese che, dopo aver vinto un duello sul piano fisico con Caceres, va vicinissimo al gol con un destro ad incrociare sul secondo palo, ma dopo aver scampato questo pericolo i bianconeri vengono infilati nuovamente sul fianco sinistro da Kucka, il cross rasoterra del neo arrivato è girato in porta di tacco da Gervinho, una deviazione di Rugani ed il pallone si infila ancora alle spalle di Perin. La rete del 3-2 non fa altro che galvanizzare gli ospiti, mentre i bianconeri non sembrano più in grado di contenere la spinta avversaria, con una squadra spezzata in due tronconi in cui i velocisti gialloblu possono letteralmente banchettare. Inevitabilmente al 93' arriva la rete della beffa con Inglese che riesce a difendere un pallone all'interno dei sedici metri juventini prima di scaricarlo all'indietro alla ricerca di un rimorchio, sull'invito del centravanti si fa trovare pronto ancora Gervinho che, senza troppe contrapposizioni, piega le mani del portiere ex Genoa e regala al Parma una clamorosa rimonta.

La partita della Juventus ha dunque mostrato diverse sfaccettature. Dopo i primi venti minuti di studio i bianconeri hanno preso solidamente in mano il pallino del gioco, con la sicurezza delle grandi squadre, trovando il gol ed amministrandolo fino alla fine della prima frazione. Dopo la rete del momentaneo 2-0 quella sicurezza si è trasformata in superficiale superbia, prendendo sotto gamba la forza degli avversari e lasciandogli la possibilità di accorciare. La stessa situazione si è riproposta immediatamente dopo la realizzazione della doppietta di Ronaldo, con i difensori apparsi troppo teneri nei confronti degli avversari, permettendogli di controllare spesso e volentieri il pallone all'interno dell'area di rigore senza troppi sforzi. A parziale scusante si potrebbe dire che erano assenti tre quarti della difesa titolare, ma questo rende ancora più insensata la scelta di assecondare le richieste di Benatia per poi dover correre ai ripari riportando a Torino, per la terza volta, Martin Caceres. L'uruguaiano è un buon giocatore, ma ormai lontano da troppo tempo da realtà importanti come quelle della Juventus, mentre il marocchino al netto di qualche grave distrazione si è sempre dimostrato un giocatore valido su cui poter puntare.

L'ultimo appunto sulla partita di ieri va poi dedicato a Mario Mandzukic, il centravanti croato è tornato dall'infortunio e ha fatto valere come sempre tutta la sua straripanza fisica e con lui il rendimento di Ronaldo è ripreso a volare, ma anche lui non è esente da colpe sul punto del pareggio parmense, questa volta la sua eccessiva generosità lo ha portato a lottare su quel pallone vicino alla linea di fondo, finendo con il tentare un improvvido rilancio verso il centro del terreno di gioco, mentre una sana spazzata in rimessa laterale avrebbe potuto regalare un diverso punteggio finale.