Nell'ambito di un incontro nella redazione del Corriere dello Sport, il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato dei temi del calcio italiano.

Sulla questione stadi: “Juventus? Non bisogna dimenticarsi mai che ha avuto 75 milioni gratuitamente da SportFive per aver fatto scadere un quinquennio di un precedente accordo. Quindi lo Stadium è costato solo 50 milioni. Diciamo poi che la famiglia Agnelli ha un potere su Torino abbastanza particolare, hanno comunque richiesto un fondo di 180 milioni con un interesse elargito al 3%. Il Napoli, pur giocando in uno stadio compromesso per il quale il sottoscritto ha avuto 25 milioni per le Universiadi, sta andando avanti. Il San Paolo sarà completamente rivoltato. Io ho intenzione di investire altri soldi nel San Paolo: tra poco ci sarà il rinnovo di una convenzione che ci potrà far investire. Ma il problema degli stadi è un problema minore perché il nostro calcio è noioso, pieno di tattico. Dopo aver visto i primi minuti di Manchester City-Tottenham eravamo tutti eccitati. La Juventus ha 13 punti sul Napoli ma gli azzurri hanno tanti punti di distacco sulle altre squadre: vuol dire che c’è qualcosa che non funziona. Non funziona permettere a qualcuno di spendere qualcosa che non può spendere – perché il Napoli, giusto dirlo, non ha debiti con le banche – perché come si fa a iniziare un campionato con i debiti? Anche i giornali invitano a spendere: serve il grande nome piuttosto che il buon giocatore, perché non fa vendere. Dove va il calcio del prossimo ventennio? I ragazzini e gli adolescenti stanno sulle loro piattaforme a giocare agli sparatutto, mio nipote l’ho messo nella migliore scuola di calcio romana ma quando c’è la partita del Napoli resiste 10' e poi fa a giocare a Fortnite. Ormai è diventato uno spettacolo per vecchi. Bisogna porsi il problema di come proporlo. La più grossa cazzata del mondo è che si comprano i giocatori e poi si fanno solo 3 cambi. Lotti, bravissima persona, che cosa c’entrava con il mondo del calcio? Ha fatto un casino! Io ho definito il mio stadio un cesso ma sono arrivato comunque secondo. L’Udinese ha lo stadio nuovo ma rischia la retrocessione. Il nostro Ministero dell’Interno è assente da un ventennio, le curve non sono il tifo sano, all’interno degli impianti si spaccia, la gente non può sedersi nei posti prenotati per colpa di poche persone. Mi scrissero contro quando presi Sarri, che invece è stata un’intuizione. Su mio intervento Renzi e Alfano fecero un regolamento nel 2014 per cui si può daspare anche chi commette delitti. Il problema è che i Questori si cagano sotto di daspare. Molti steward sono legati anche alla malavita. Questo purtroppo è il Paese più corrotto del mondo”.

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