Le ultime speranze europee della Fiorentina si infrangono sulle ultime speranze salvezza del Frosinone. Vince la testardaggine ciociara contro l'inconcludenza viola: gli ospiti più bravi a difendersi e ripartire, i padroni di casa per niente efficaci nonostante il predominio territoriale. La squadra di Pioli resta a quota 39, a 12 punti dalla zona Europa; i ragazzi di Baroni, invece, salgono a 23, 5 in meno dell'Empoli quartultimo.
Pioli rilancia dal primo minuto Chiesa, rientrato parzialmente contro la Roma. In attacco, con lui, giocano Mirallas e Muriel, mentre Simeone resta in panchina. In difesa tira il fiato Vitor Hugo, gioca Laurini. Sorprese anche fra gli ospiti: Baroni lascia fuori Ciano, in attacco giocano Trotta e Pinamonti; a centrocampo non c'è Maiello ma Sammarco.
Tempo due minuti e già si contano due occasioni, una per parte: prima Salomon colpisce di testa e impegna Lafont, poi la ripartenza della Fiorentina che trova impreparato il Frosinone e porta al tiro di Mirallas respinto da Sportiello. La gara resta combattuta, ai punti la Viola fa qualcosa in più ma il Frosinone non resta passivo. Le occasioni vere, dopo i lampi iniziali, latitano fino alla mezz'ora, quando Chiesa (fino a quel momento impalpabile) brucia Valzania e raccoglie di testa un bel cross di Biraghi: palla di poco a lato. Cinque minuti dopo, occasione simile per Benassi: il centrocampista si libera bene della mercatura ma da posizione favorevole conclude alto: è l'ultima emozione del primo tempo.
La ripresa comincia con Maiello al posto di Sammarco nel Frosinone e, dopo 15 minuti senza acuti, con la rivoluzione di Pioli: fuori Benassi e Gerson, dentro Dabo e Simeone per uno schema superoffensivo. Il canovaccio resta lo stesso del primo tempo, con i padroni di casa più attivi e gli ospiti attenti e pronti a ribattere. Come al 69', quando Goldaniga anticipa Dabo e di testa conclude a lato. L'occasione migliore della ripresa arriva però sui piedi di Federico Chiesa, che al minuto 80 recupera palla, converge, conclude a giro e colpisce il palo lontano. Dal gol sfiorato, come la più classica delle tradizioni, si passa al gol subito: Pinamonti addomestica, palla a Ciofani, che calcia e fa 0-1 al minuto 84. Un gol da tre punti che valgono una speranza.
