E' "nata" a Genova una nuova Roma, pragmatica, efficace, e finalmente difensivamente solida. Ha vinto uno scontro diretto, peraltro esterno, ed ha finalmente dimostrato di poter competere concretamente per l'Europa, anche in zona Champions. In una giornata in cui Atalanta, Torino, Lazio e Inter hanno pareggiato, Samp e Milan perso, i tre punti di Marassi sono oro che cola per Ranieri, che sembra ormai aver trovato la quadratura. In attesa dei recuperi anche di Florenzi, Perotti, Pastore e Santon (Karsdorp, lesione muscolare, ne avrà per un po'), il 4-4-2 troverà applicazione concreta da qui a fine stagione. Con l'esperienza, soprattutto di De Rossi e Mirante, al comando. 

Il capitano, che ha peraltro trovato il suo primo +3 stagionale, è uno dei primi intoccabili: al suo fianco ci sarà sempre uno tra Cristante e Nzonzi, mentre Pellegrini potrà essere più spesso avvicinato alla punta (in caso di 4-2-3-1) o sostituito da Schick (nel 4-4-2). Sulle ali, Zaniolo - tendenzialmente a destra, a piede invertito - e Kluivert - stesso discorso - , con i primi sostituti El Shaarawy e Perotti, soprattutto a sinistra. Il nuovo portiere è senza dubbio Mirante: l'annuncio di Ranieri è stato confermato dalle prestazioni sul campo del 35enne ex Bologna, che riesce anche meglio a comunicare con la sua linea difensiva. 

Questione attacco. Aol netto delle fisiologiche turnazioni - vedi Samp-Roma - Dzeko non si tocca, sia nel 4-4-2 che nel 4-2-3-1. Il giovane attaccante ceco è però risultato decisivo in tutte e tre le ultime uscite: per questo il 4-4-2 con le due punte "pesanti" sembra più probabile sia del 4-2-3-1 con Pellegrini trequartista visto a Marassi, sia del 4-2-3-1 "all'antica" con Pastore o Perotti nel ruolo di sotto-punta. A destra, invece, la soluzione Zaniolo sembra favorita sulle altre: Florenzi potrebbe anche giocare più alto, ma i contemporanei infortuni di Santon e Karsdorp rendono obbligatorio sia recuperare, che riportare l'esterno '91 nel suo ruolo base, ovvero da terzino destro.