Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha parlato a 'La Repubblica' in una lunga intervista: "Il Napoli non è costretto a vendere e tanto meno a realizzare plusvalenze. Koulibaly, ad esempio, da qui non si muove. Ho una squadra già ben strutturata e con margini di crescita, anche se giovane. La spina dorsale è robusta. So che non si può pagare 10 milioni d'ingaggio a un giocatore. Il presidente De Laurentiis tiene i conti a posto e non gli chiederò di far saltare il banco.

Ovvio che uno stadio di proprietà può dare dei vantaggi, ma non è un problema solo di Napoli, anche se nel calcio italiano qualcosa si muove ed è pronto ad agire pure De Laurentiis. Per un privato da solo è difficile, però. Il presidente ha bisogno dell’appoggio delle istituzioni e della città. Il nostro centro sportivo è funzionale e il settore giovanile ben strutturato. Intorno a noi c’è un bacino importante, lo sfrutteremo sempre meglio.

In Serie A nessuno aveva mai avuto la continuità di questa Juventus, perciò siamo stati più competitivi in Europa. Gli 8 scudetti di fila raccontano un dominio assoluto: la A è in linea con Ligue 1 e Bundesliga. Ma quest’egemonia diminuirà, le milanesi verranno fuori. Ad approfittare del calo della Juve dovrà essere in primis il Napoli, altrimenti sarà una nostra grave mancanza.

La Champions League? Se la giocano in quattro: Barcellona, Juve, Liverpool e City.

Questo sorteggio di Europa League ci ha ridato motivazioni. Sarà un duello incerto e molto equilibrato, dal pronostico difficile. Bisogna orientare la qualificazione all’Emirates Stadium. Favorite? Arsenal, Chelsea e Napoli.
Albiol torna in Italia lunedì, già pronto. Potrebbe farcela, insomma, ma non vogliamo forzare. Ci proveremo per il ritorno al San Paolo. L’unico fuori gioco è Diawara".