L'Udinese vince 2-0 con un gol per tempo (Okaka al 4' e Mandragora al 62') e inaugura al meglio il Tudor-bis, con buona pace di Prandelli, che riceve dai suoi giocatori una prestazione lontanissima parente di quella contro la Juventus prima della sosta.

PRIMO TEMPO - Tudor torna a sedere sulla panchina dell'Udinese dopo meno di un anno e lo fa varando un offensivo 4-3-3 con Pussetto e De Paul ai fianchi di Stefano Okaka, che vince il ballottaggio con Lasagna. Di contro Prandelli non rischia Sanabria dal 1' e si copre con Sturaro a supporto di Kouamé nel 4-4-1-1 scelto dall'ex CT della Nazionale azzurra. La scelta dell'allenatore croato porta subito i frutti sperati, con il gol del vantaggio che arriva dopo soli 4 minuti, e tutto il tridente coinvolto. Pussetto scippa il pallone a Rolon, che lo stende a palla già scaricata (giallo per lui a fine azione), Okaka con il tacco in maniera involontaria serve De Paul, che apre il compasso verso Fofana; il franco-ivoriano resiste alla tentazione di calciare e serve ancora Okaka, che insacca il secondo gol del suo campionato, sempre nella stessa porta. La risposta del Genoa è sterile, con Musso che prima sorveglia un tiro cross di Lazovic e poi blocca una conclusione centrale di Kouamé. Il portiere argentino, fresco d'esordio con la sua nazionale, deve impegnarsi di più sulla sventola di Radovanovic da distanza siderale, alzata sopra la traversa. Quando può, la squadra di Tudor sfoggia delle ottime trame, vanificate spesso da un ultimo passaggio errato, a impedire un raddoppio che sarebbe anche meritato per i friulani. Va vicino al 2-0 anche Pussetto, che di testa butta alle ortiche un bell'assist di De Paul, e il primo tempo tramonta sul risultato di 1-0.

SECONDO TEMPO - Prandelli non ci sta e inizia la ripresa con Pandev e Bessa al posto di Rolon (peggiore del primo tempo) e Lazovic (nervoso nello spogliatoio genoano). Il più pericoloso degli ospiti resta sempre Radovanovic, che scaglia l'ennesimo missile della sua partita, con gol sfiorato di centimetri. L'Udinese capisce che non può rischiare e alza i giri del motore, con Pussetto che trita la fascia sinistra del Genoa, su tutti Criscito. Prima sfugge via all'ex Zenit e arma De Paul, che da due passi spara alto, poi lancia un pallone sul petto di Mandragora, che si inventa un gol strepitoso contro il suo passato. Radu battuto e anche per l'ex Juve il secondo gol del suo campionato, sempre nella stessa porta. L'uragano Pussetto continua a fare danni nella difesa genoana: l'argentino si beve Romero e incrocia bene, ma troppo centrale per superare Radu. Il Genoa accusa irrimediabilmente il colpo e fatica a venire fuori dall'oblio, anche dopo l'ingresso (tardivo) di una seconda punta "vera" come Lapadula. Anzi, sono i friulani a sfiorare il tris con una pregevole punizione di Mandragora, rimediata dall'ennesima scorribanda di Pussetto, e due volte con Lasagna, che grazia in entrambe le circostanze Radu, prima sparandogli addosso e poi aprendo troppo il mancino. Dall'altra parte mette la firma sulla vittoria anche Musso, che nega il gol a Lapadula e Kouamé con un grande doppio intervento. Torna a vincere l'Udinese, che dà un segnale molto importante per la lotta salvezza, mentre il Genoa registra molti passi indietro dopo l'esaltante vittoria contro la Juventus.

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