L'Europa per la salvezza. Si riassume in poche parole il match della Sardegna Arena dove si sfidano Cagliari e Fiorentina. Per i sardi, che in casa hanno già fatto vittime eccellenti, l'occasione è ghiotta per accumulare punti sulle avversarie in ottica salvezza; la Viola ha come obiettivo l'Europa League e deve scrollarsi di dosso il "pareggio congenito" prima che l'obiettivo sfumi, nonostante in questo campo azzardare è sempre un rischio troppo eccessivo da correre.

Mescola le carte Maran, che si schiera col 4-3-1-2 con Cragno tra i pali Cacciatore in difesa preferito a Srna, con Ceppitelli, Pisacane e Lykogiannis a completare il reparto. A centrocampo Faragò, Cigarini, Ionita e Barella con Joao Pedro e Pavoletti in avanti.

Pioli perde Veretout per squalifica e schiera i suoi con il medesimo modulo delle ultime uscite, il 4-3-2-1, ma con nuovi interpreti. Dentro ancora Terracciano tra i pali, data l'indisponibilità di Lafont; in difesa Ceccherini, Milenkovic, Pezzella e Biraghi, con Victor Hugo in panchina. A centrocampo Benassi con Norgaard e Mirallas. In avanti Chiesa, Muriel e Gerson.

Inizia col brivido per la Fiorentina il primo tempo, già al 3' Ceccherini restituisce una brutta palla a Terracciano, l'estremo portiere della Fiorentina scivola e Joao Pedro insacca a porta sguarnita, ma il direttore di gara annulla per l'ingresso anticipato di Pavoletti nel rettangolo dell'area di rigore sul primo rinvio del portiere Viola. Le squadre si studiano, il Cagliari sembra avere più grinta, la Fiorentina studia l'avversario e si limita al minimo indispensabile. Il primo vero acuto del match giunge al minuto 26', quando, dopo un'azione continuata del Cagliari, è Cacciatore a calciare verso la porta avversaria un tiro velenoso, ma Terracciano fa buona guardia e chiude in corner. Sugli sviluppi del calcio d'angolo ancora Terracciano in presa alta e l'azione sfuma. La replica della Viola arriva 2' più tardi, ma Faragò è il più lesto di tutti nel liberare l'area dopo un tentativo nato dal solito dialogo offensivo tra Chiesa e Muriel. Alla mezzora è il Cagliari a dare l'impressione di maggior controllo del match, ma la sfida può sbloccarsi da un momento all'altro in favore di entrambe le squadre. La vera reazione della Fiorentina è del 37', quando sugli sviluppi di un preciso traversone di Biraghi dalla sinistra è Mirallas a intervenire anticipando tutti, ma trova un Cragno reattivo e fortunato a chiudergli lo specchio e il punteggio rimane fermo sullo 0-0. Al 45' Lykogiannis prova a impensierire Terracciano con un tiro-cross da calcio da fermo ma l'ex Empoli respinge e Pavoletti commette fallo. Non accade più nulla, dopo 2' di recupero termina la prima frazione gioco. 


Inizia la ripresa con i medesimi 22 in campo della prima frazione di gioco e già al 7' il match si sblocca: Cacciatore crossa dalla destra, Joao Pedro anticipa Milenkovic e batte Terracciano per il vantaggio dei sardi. La Fiorentina accusa il colpo e il Cagliari prova ad approfittarne, così 2' più tardi Cigarini calcia dalla linea di metà campo e realizza un gol capolavoro ma l'arbitro annulla in quanto trattasi di punizione indiretta e il pallone non subisce alcun tocco prima di depositasi in fondo alla rete. I padroni di casa, tuttavia, non demordono e dopo aver sfiorato il gol con Ceppitelli, su calcio piazzato trovano il raddoppio col proprio capitano, abile a svettare di testa su suggerimento di Lykogiannis per il momentaneo 2-0. La Fiorentina è alle corde e il Cagliari prova a chiuderla ma il doppio tentativo Barella-Joao Pedro del 74' si spegne sulla traversa e il match rimane ancora aperto. Con queste premesse al minuto 88 la Viola accorcia le distanze: Gerson lancia Chiesa che si libera del diretto avversario e batte splendidamente Cragno. Sono 4' i minuti di recupero, al termine dei quali cala il sipario sulla gara, Cagliari batte Fiorentina 2-1.

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