Un inizio di stagione eccellente, poi il calo e anche qualche critica. Il Parma di D'Aversa, in ogni caso, è ormai prossimo alla salvezza, e sfruttando la sosta il tecnico dei ducali ieri ha fatto il punto a Parmapress24. Queste alcune delle sue dichiarazioni, nel video l'intervista integrale.

FUTURO - "Volevo crescere qui, in questi anni ho lavorato con una proprietà che ti mette a disposizione il massimo, ma indipendentemente dai contratti ognuno è ambizioso, spero che la mia crescita coincida con quella del Parma".

STAGIONE - "Qualche critica eccede su di me. Siamo ripartiti dalla D, sappiamo che ci piacerebbe vedere il Parma lottare per l'Europa, ma dobbiamo pensare a che squadra siamo e in che era siamo. Nel girone d'andata abbiamo fatto qualcosa che non ci ha aiutato molto, paradossalmente, dobbiamo continuare a ragionare da neopromossa. Non ci sta però il primo tempo di Roma con la Lazio, e da lì si esagera".

STILE TATTICO - "Io credo che la cosa più importante sia il risultato, che però viene dalle prestazioni. Il sistema dipende dai giocatori, ma io non sono un difensivista, ho giocato anche con quattro attaccanti. Non cambio mai i giocatori perché sono condizionato dagli infortuni. Non ci manca il bel gioco, anche perché in A ci sono tre squadre che giocano bene: Napoli, Atalanta e Samp, tutte realtà consolidate che da anni hanno la possibilità di lavorare con continuità e migliorare la rosa. Noi, per fortuna, ci siamo ritrovati a cambiare sistematicamente la rosa della squadra: per arrivare a quel tipo di gioco ci vorrà ancora tempo. Riferimenti? Ognuno osserva ciò che reputa giusto, non esiste il copia e incolla, si deve capire il materiale a disposizione, ma si osservano comunque i grandi. Klopp fa un sistema che sfrutta le caratteristiche Salah, Guardiola gioca in un altro modo. Ma ognuno in base a chi ha a disposizione". 

GERVINHO - "Chiunque lo schiererebbe in campo aperto, per farlo giocare in libertà, non solo D'Aversa 'il catenacciaro'".