La vittoria della Spagna contro il Belgio ci aveva dato la possibilità di strappare il pass per le semifinali e per Tokyo 2020 con una giornata d'anticipo. Ma bisognava battere la Polonia e invece è andata come peggio non poteva. I solidissimi polacchi sbancano Bologna con una partita all'italiana, fatta di difesa e ripartenze, e si portano in testa al girone. Gli azzurri le provano tutte finché il fiato regge ma la serata imprecisa di troppi elementi - incalcolabile il numero di cross sbagliati - diventa un fardello troppo pesante da gestire. Ora nell'ultimo turno dobbiamo battere il Belgio e sperare che la Spagna vinca contro i polacchi ma non di goleada.

Di Biagio cambia 4 titolari rispetto alla gara con la Spagna: fuori Calabresi, Bonifazi, Zaniolo e Kean; dentro Adjapong, Bastoni, Orsolini e Cutrone per un 4-3-3  di partenza più puro. La Polonia conferma invece il 4-5-1 molto compatto visto contro il Belgio. Buon avvio degli azzurri che prendono subito in mano le redini del gioco: Pellegrini tira centrale e Grabara para senza problemi; Chiesa si libera benissimo e con un destro a giro sfiora il secondo palo; ancora Chiesa fa ammattire Fila e mette in mezzo un pallone insidioso sul quale però non arriva nessuno.

La Polonia però reagisce con un tiro di Bielik deviato che mette i brividi al Dall'Ara. Il ritmo piano piano si abbassa con l'Italia che attraverso il fraseggio cerca di creare occasioni contro una difesa polacca però estremamente compatta. Al 21' un rinvio sballato da parte di Wieteska non viene sfruttato a dovere da Pellegrini che manda il pallone in curva. La prima grande chance capita al 26' sui piedi di Chiesa che su un cross di Adjapong viene dimenticato dalla difesa polacca: Grabara si immola per la causa in uscita coprendo totalmente lo spazio all'attaccante azzurro. Ancora Chiesa protagonista questa volta in versione assist man per l'inserimento centrale di Mandragora che però ciabatta il pallone malamente. Qualche minuto dopo ancora Chiesa per Barella ma anche il centrocampista del Cagliari non inquadra lo specchio della porta. Creiamo tanto ma non passiamo e al 40' subiamo il gol della Polonia. Punizione per un ingenuo fallo di Barella su Zurkowski, Kownacki tira sulla barriera, il rimpallo favorisce Bielik che anticipa Mancini e infila Meret. La reazione dell'Italia è veemente e porta al pareggio di Orsolini annullato però giustamente per fuorigioco dello stesso bolognese. 

La prima carta che Di Biagio si gioca nella ripresa è Kean al posto di Orsolini per dare più peso all'attacco. La Polonia ci lascia volentieri il pallino del gioco provando poi a farci male in contropiede. Le occasioni nel primo quarto d'ora però sono tutte azzurre con Pellegrini che si gira in area e manda di poco alto e Chiesa che al volo impegna Grabara sul primo palo. È l'ultimo lampo del fiorentino che da qui in poi cala vistosamente. Tonali al posto di Mandragora in mezzo al campo è la seconda mossa di Di Biagio: il regista del Brescia cerca la conclusione al 63' ma anche per lui la mira è difettosa. Uno squillo dei polacchi arriva con un tiro debole di Kownacki facilmente parato da Meret. Passano i minuti e l'Italia perde brillantezza e coralità, intestardendosi in 1 contro 1 poco produttivi e in cross senza alcun costrutto; di contro la Polonia resta straordinariamente compatta e contro il loro muro andiamo ripetutamente a sbattere. Servirebbe un'invenzione, un colpo di genio o di fortuna. E invece arriva un palo di Pellegrini al 75' e subito dopo un tiro poco fuori di Cutrone. Entra pure Zaniolo per Adjapong ma l'unico appunto di cronaca per il romanista è l'ammonizione che gli farà saltare la sfida con il Belgio di sabato. L'Italia non ne ha più, al triplice fischio finale la Polonia festeggia il deciso passo avanti verso le semifinali.