In casa Roma è giorno di presentazioni, in conferenza stampa presente Gianluca Petrachi nuovo direttore sportivo: "Sono molto felice di essere arrivato qui a Roma, per me è un onore. Faccio una premessa, voglio ringraziare tutto il popolo Granata che mi ha sostenuto in questi dieci anni di lavoro. Sono rimasto colpito da Fonseca e da come giocava la sua squadra, osservando un giocatore del suo Shakhtar che volevo portare al Torino. Un'idea di gioco, una squadra corta, una mentalità che io amo. Non è un'integralista, ma è molto elastico. La sua determinazione mi ha stregato. Credo che possa dare a tutti i tifosi della Roma una squadra con identità ben precisa. Abbiamo le idee chiare e ci confrontiamo spesso.

Questo è l'anno zero per la Roma, un club che deve ripartire con dei valori e con la consapevolezza di avere giocatori con qualità morali. Niente giocatori con la pancia piena, che vengono qui solo per soldi, scelgo uomini e non giocatori.

E’ la società che decide e la Roma non si farà strozzare da nessuno. Faremo le migliori scelte. Le prime soluzioni hanno un senso logico e calcistico. L’uscita di Manolas è figlia del fatto che lui voleva andare via. Il Napoli ha fatto una proposta importante, nella contropartita abbiamo preso Diawara, che ieri mi ha chiamato e mi ha detto di essere disposto a non fare nemmeno un giorno di vacanza per venire qui ad allenarsi. Io voglio questo entusiasmo dai giocatori.

Chi discute Higuain è un pazzo. In questo momento ha perso un po’ di autostima e, sicuramente, potrebbe far comodo alla Roma, qualora Dzeko andasse via. Le motivazioni contano moltissimo. Qualora si dovesse aprire qualcosa con la Juventus, lui deve essere il primo a crederci. Sto cercando di portare calciatori con questa voglia, non è il campione a farmi mettere il salame sugli occhi e non vedere se non ci sono motivazioni. Per ritrovare il vero Higuain non c’è soluzione migliore della Roma. Qui potrebbe seguire le orme di Batistuta, qui ha lasciato un segno indelebile nella Roma. Sono cose di mercato che dovranno essere valutate più avanti. Oggi penso che Dzeko è un calciatore della Roma, che si renderà conto in ritiro che l’aria è cambiata, che il nuovo DS, il nuovo AD ed il nuovo allenatore vogliono lavorare in un certo modo. Se vuole andar via l’Inter deve pagare bene il giocatore e devo avere i soldi in tasca, altrimenti non lo faccio. 

Io condivido sempre con gli allenatori l’ingaggio dei calciatori, sarebbe la cosa più sbagliata, serve condivisione.

Sulla questione Barella sono state dette inesattezze. Il procuratore ha già incontrato la Roma prima di me ed avevano raggiunto parametri economici e lui era contento. Poi dopo l’addio di Monchi si è perso un po’ il discorso di calciomercato, perché si aspettava l’arrivo di chi è adatto. Si è inserita l’Inter, che ha fatto la proposta al Cagliari, Conte ha chiamato il giocatore e l’ha motivato. Barella ha ambizione di giocare la Champions. Io non ho mai cercato Barella, sono loro che hanno cercato me, dicendo che l’Inter stava traccheggiando. Tentar non nuoce, per me era già difficile prima, figuriamoci adesso. Il Cagliari vorrebbe darlo alla Roma, ma il giocatore ha scelto l’Inter. Per ora è un capitolo chiuso.

Franco Baldini è il consigliere, con lui sono stato chiaro, così come con Pallotta e con Fienga. Non transigo sulle scelte, sono condivise dal punto di vista economico, mi dicono se possiamo o non possiamo farlo, ma sulla scelta tecnica sono io a prendermi le responsabilità, come ho sempre fatto. 

Zaniolo ha un contratto e la società dovrà adeguarglielo ad un calciatore importante. Si fa presto a rendere dei miti calciatori che hanno appena fatto 15 presenze in Serie A. Andrei cauto. Ha le qualità per diventare un top, se lavora bene e con umiltà, come nei primi sei mesi di campionato, allora Zaniolo sarà il fiore all’occhiello, ma dovrà decidere lui. Deve stare con i piedi per terra, nell’ultimo periodo si è smarrito. Nella prima chiacchierata che ci farò, lo ridimensionerò. 

Ho sentito il fratello di El Shaarawy, che fa l’agente con Pastorello, e gli ho detto che vorrei che restasse. C’è da parte mia la volontà di potergli rinnovare il contratto. Bisogna capire però che non bisogna strafare. Se ci sono cifre adeguate, lo merita, ma se vuole strafare io non posso competere con i soldi della Cina.

Totti rimane la bandiera. E’ il simbolo di questa città, ha un senso di appartenenza meraviglioso. Ha fatto una scelta e da professionista non posso che accettarla.

Non ho parlato con nessuno, solamente con Kolarov, che voleva chiedermi delle cose. Parlerò con gli altri la prossima settimana. Florenzi è il capitano. Il senso di appartenenza deve essere in ognuno di loro. 

De Rossi? Mi dispiace che abbia smesso di giocare, non so se continuerà. Magari tra qualche anno tornerà.

Icardi è un ottimo attaccante, è forte, ha le sue problematiche all’Inter, non so cosa ne faranno. Io non rispondo a situazioni di mercato esplicite perché sono omertoso nel mercato".